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Fai una pausa con la virgola: ecco quando va usata

2 settembre 2018
La virgola è uno dei segni d’interpunzione più utilizzati della lingua italiana. Il suo nome deriva dal latino virgula,-ae e significa "piccola verga": etimologia che rimanda chiaramente alla sua forma grafica. La virgola è il più breve segno di pausa e corrisponde a un intervallo minutissimo della voce.  In italiano, segue alcune semplici regole. La prima, fra queste, è che non bisogna assolutamente abusare di questo elemento della punteggiatura e usarlo nella maniera più corretta possibile all'interno del testo. Vi sono delle circostanze, però, in cui la virgola è sempre necessaria come nel caso di elenchi ed enumerazioni, dopo le espressioni “sì” e “no” e dopo le interiezioni o esortazioni (“Ehi, mi senti?”, “Ti prego, ascoltami.”). Se abbiamo una serie di elementi all’interno del nostro discorso, essi vanno divisi con la virgola, mentre tra il penultimo elemento e l’ultimo va utilizzata la congiunzione “e”. La virgola si usa, inoltre, per separare proposizione reggente e proposizione dipendente in tre casi:
  • Quando la secondaria precede la principale: Se mi amassi, sarei felice.
  • Quando la secondaria segue la principale: In inverno non cresce niente qui, perché i gradi non superano lo zero.
  • Quando la secondaria è inserita all'interno della principale (inciso): Tu, che sei studioso, prenderai 10.
Ora avete capito meglio come funziona l'uso di questo segno di interpunzione? Se sì, potrebbero interessarvi anche questi argomenti di grammatica:  
PAGA CON

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