#Diario del Professore

#4 situazioni che ti faranno pentire di essere entrato nel gruppo Whatsapp dei tuoi studenti

12 ottobre 2017

Gruppo Whatsapp di classe: ecco perchè è meglio starne alla larga

All'inizio pensavo: toh, che bella cosa! Finalmente la tecnologia ci viene incontro, e non è solo un inutile impiccio che complica le nostre vite! Sì perché fra tutti i gruppi whatsapp possibili, quello di classe dedicato esclusivamente allo scambio delle informazioni scolastiche mi sembrava l'unico che avesse una qualche utilità. Potersi scambiare materiale, indicazioni sui compiti, domande lastminute sulle interrogazioni: un modo di utilizzare l'app con l'iconcina verde che non era niente male! Già, peccato che non venga utilizzato esattamente così. Qui di seguito, situazioni che ti faranno pentire amaramente di aver accettato di entrare nel gruppo classe dei tuoi studenti: #1 Gli sbagli di gruppo. Almeno una volta al giorno, arriva il messaggio totalmente fuori contesto: a volte non è niente di importante, ma spesso sono cose come parolacce gratuite, gif imbarazzanti, meme insulsi (“Ops sbagliato gruppo hehe!”). Inoltre, non è raro che accada di aprire il messaggio e trovare dei compiti fatti con tutte le soluzioni, segno che c'è l'altro gruppo parallelo, quello di soli studenti, dove accade normalmente questo contrabbando illegale. Certo, nessuno crede più a babbo natale aka che i ragazzi non si scambino queste cose via whatsapp, ma non vedere almeno ti fa alimentare la pia illusione che non lo facciano! #2 L'ansioso. Lo studente ansioso è un pericolo: ad ogni ora del giorno ha bisogno di delucidazioni. Chiede se sono giuste le pagine che si è segnato, se l'esercizio 12 viene a tutti, e a volte anche anche si lascia andare a domande di tipo medico (ho dei segni rossi sul collo: sarà epatite?!). Puoi anche rispondere a tutte, cercare di tranquillizzarlo: non servirà a nulla. L'ansioso scriverà fino a mezzanotte inoltrata scovando ovunque margini di dubbio e motivi per non dormire sereni. #3 I furbacchioni. C'era una volta il diario, ed era una bella cosa, perché ti obbligava a dare un ordine al tuo tempo, ti insegnava ad organizzarti. Oggi molti studenti lo comprano solo per leggerci le barzellette dentro perché, “Tanto c'è il gruppo”. Poi in realtà dipende dal grado di popolarità dello studente: una stessa domanda come “Che c'è per domani?” può ricevere, se lo studente è considerato bene dagli altri, trentacinque risposte in un minuto oppure viceversa, se è qualcuno inviso a tutti, un silenzio tombale che perdura per ore e ore fino a che verso le undici arriva l'agognata risposta: “Arrangiati, prossima volta stai attento”. #4 L'italiano. Credo di aver rischiato più infarti leggendo i messaggi degli studenti che durante la visione The ring. E in quei messaggi, proprio come Samara, l'orribile verità di quanto i tuoi ragazzi e l'italiano facciano a botte (nonostante tutti i tuoi sforzi) esce dallo schermo e viene a prenderti. Cerchi di autoconvincerti che è perché fondamentalmente non si sentono a scuola, che sui social comunicano abitualmente dimenticandosi che esistano i congiuntivi e che cosa siano gli accenti, ma anche questo è un pallido tentativo che frana giù al primo “Se farei” o al primo “C'è l'ì da domani i compiti?”)
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo