Chi rompe paga, chi sporca pulisce. Anche a scuola.
In questi giorni si parla moltissimo dell'uscita dei ragazzi da scuola, di chi deve venire a prenderli, se possono tornarsene a casa da soli: in realtà il centro del dibattito è solo uno:
l'autonomia.
Ora, come la penso sul fatto specifico l'ho già scritto (qui:
Ministro, davvero, facciamoli tornare a casa da soli), e so che c'è già una proposta di legge che farà decidere ai genitori se il proprio figlio è in grado o no di tornare a casa da solo.
Il fatto è che sull'autonomia io sono ancora più estremo e vorrei fare un passo in più: per me
dovremmo abolire del tutto il servizio di pulizia da parte dei collaboratori scolastici (per capirci: i bidelli).
Sì, avete capito bene.
Aboliamo le pulizie dei bidelli.
Questo per un motivo semplice semplice: se tu entri in una qualsiasi classe italiana verso le ultime ore, quello che ti puoi trovare davanti è
uno spettacolo agghiacciante, fatto di cartacce sul pavimento, residui di terra, liquidi e solidi di varia natura.
Insomma,
uno schifo.
Lo sapete cosa ti rispondono i ragazzi, se poni loro la semplice domanda “Perché hai sporcato così la tua classe?”. Questo:
“Beh, ci sono i bidelli, sono pagati per pulire!”
Il fatto è che non hanno nemmeno tutti i torti, dal loro punto di vista: nel mondo là fuori, metaforicamente parlando, non ci sarà qualcuno che viene con la scopa a pulire ciò che loro hanno sporcato?
È da cose come questa che inizia l'incapacità dei ragazzi di prendersi ogni responsabilità, il pretendere che siano sempre altri a levar loro le castagne dal fuoco, risolvere i loro problemi e soprattutto prendersi le loro colpe:
beh, ci sono gli adulti, è il loro dovere!
Credo dovremmo istituire per legge che i bidelli non debbano più pulire niente nelle classi e negli spazi comuni.
Il loro tempo lavorativo lo possiamo utilizzare in un sacco di altri modi. Vi assicuro che a scuola qualcosa da fare c'è sempre.
Basta, facciamo pulire le classi agli studenti. Le classi, il giardino, il corridoio, tutto. Poi voglio vedere se continuano a sporcare come fanno. E in questo modo iniziano ad acquisire coscienza che quella che stanno sporcando è roba anche loro, roba su cui hanno delle responsabilità,
dei diritti certo ma anche dei doveri.