#Diario del Professore

LA STORIA INSEGNATA AL CONTRARIO

30 settembre 2016
La storia a scuola è come Mario Balotelli, come il formaggio sugli spaghetti allo scoglio, come la musica techno: si odia o si ama. Uno dei motivi per cui c'è una buona fetta di studenti che propende per la prima ipotesi, quella dell'odio (spesso estremo) è che spesso non se ne riesce a riconoscere l'utilità. Le obiezioni più frequenti che ho sentito nella mia vita di insegnante vanno da “Ma a che serve studiare 'sta roba?” a “Ma prof, tanto sono tutti morti!”. Il fatto è che anche se non ci credete è dannatamente difficile far capire quanto gli eventi del passato siano collegati col presente, quanto cose successe migliaia di anni fa siano in realtà il traduttore più efficace per codificare il caos che abbiamo attorno a noi oggi. Così quest'anno ecco che cosa mi sono inventato, per i miei ragazzi di terza media: la STORIA AL CONTRARIO. Funziona così: non si parte dal passato per arrivare al presente, ma si parte dal presente e si va indietro, con la macchina del tempo, ricostruendo insieme la lunga catena di cause ed effetti. Invece di leggere l'albero genealogico dai nostri antenati e scendendo giù, partiamo da noi stessi, dai nostri genitori, da cose che conosciamo o di cui abbiamo sentito parlare, per andare poi su su su fino a cercare di capire com'è che siamo arrivati fin qui, perché siamo fatti così, con le lentiggini o con i capelli scuri, insomma il nostro patrimonio genetico. Il programma della mia terza è iniziato non con la Rivoluzione Francese, o con Napoleone, o con l'Età della Restaurazione (come succedeva gli altri anni). No, quest'anno siamo partiti dal 1992. Dalle Stragi di Capaci e via D'Amelio siamo andati indietro nel tempo fino ad arrivare all'impresa dei Mille, per provare a farci un'idea di qualche perché oggi Terroni vs Polentoni, perché tante differenze tra Sud e Nord, perché esiste la Lega Nord e tanti altri perché importanti nel nostro presente. Poi ci spingeremo anche più oltre: partiremo da “stamattina”, da oggi, dal 2016, dal leggere i giornali, dalla guerra in Siria e da lì andremo indietro fino ad arrivare alla Guerra Fredda, che delle guerre del presente è una delle cause. Non so nemmeno se è una cosa tanto originale, forse, boh, a farla sono già in mille e io arrivo per ultimo. Però era da tanto che ci volevo provare e quest'anno finalmente ho trovato il coraggio. Non so, è un esperimento, come ogni esperimento potrà andar bene o male: ma l'intento è quello di dare ai miei ragazzi l'idea che la storia non è un memorizzare date, guerre, biografie, ma uno strumento per comprendere il presente.
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