Smettete di sognare.
Davvero, basta.
Ve l'hanno inculcata da ogni dove questa frase, su tutti i muri, le pubblicità, apri i social e ogni tre post ce n'è uno che ci dice, sempre: non smettere di sognare.
E invece no: smetti. Adesso.
Sognare è pericoloso, perché sogno è una parola che viene da somnium, cioè sonno, e sia in sanscrito che in greco all'inizio sogno e sonno non si distinguevano. Chi ti dice di non smettere di sognare, insomma, in realtà ti sta dicendo di non smettere di dormire.
Smetti di dormire.
È qui la fregatura: tutte le cose che vorremmo fare, tutti i progetti, le idee pazze che si possono avere durante l'adolescenza, se li spostiamo dalle parti del sogno è un attimo che diventino poi utopia, il sogno impossibile, l'irraggiungibile. Se li chiamiamo sogni crediamo di tenerceli vicino, e in realtà li stiamo allontanando.
Invece il vero coraggio è svegliarsi, provarci davvero, fare i conti con la realtà. Aprire gli occhi. Smettere di sognare.
Non importa se il tuo sogno è diventare uno scrittore, un benzinaio, un falegname, un viaggiatore, un giornalista, un attore. Per quanto ti possa sembrare impossibile realizzarlo, il primo passo per riuscirci è uscire da quella stanza.
Il solo modo per realizzare davvero i propri sogni è svegliarsi.
(foto di cover: L'arte di cavarsela, Courtesy of 20th Century Fox)