#Diario del Professore

Ventenni, svegliatevi!

2 dicembre 2016

Io penso che molti di voi stiano dormendo.

Non tutti eh. Ma molti.

Io penso che dobbiate smetterla di lamentarvi dell'università, degli esami, delle sere passate in camera a studiare mentre i vostri amici sono fuori a divertirsi.

Studiare a vent'anni non dev'essere un obbligo. Lo avete scelto voi. Lo avete voluto voi.

Io penso che dobbiate smetterla di dire cose come “Ah la politica a me non mi piace!”. E non solo per l'“A me mi”.

Dovete smetterla perché se non vi interessate voi di politica a vent'anni, chi deve?

È proprio grazie a quelli che “Ah la politica a me non mi piace!” che è così facile che al potere ci salgano poi personaggi poco raccomandabili.

Sveglia, svegliatevi!

Io penso che a vent'anni si possa e si debba sbagliare. Tanto. Che gli errori che si fanno a vent'anni di solito sono i migliori di tutta la vita.

Ve lo dice uno che a vent'anni si è fatto fare un occhio nero a un rave a Budapest, che dormiva sui tetti e che ha fatto cose che non scrivo solo per evitare a mia madre un paio di infarti.

Ma il guaio, il grande guaio, è che conosco molti di voi che non sbagliano nemmeno più. Perché non osano. Perché non ci provano nemmeno. Se ne stanno lì belli acquattati dentro corsie prestabilite, non prendono posizione, fanno il loro compitino, attenti a non dare troppo nell'occhio.

No: il tempo dei compitini è finito. E dare nell'occhio dovrebbe essere proprio quello che fate, sempre. A volte anche con forza, fino a far male, se serve. Dovete dare nell'occhio!

Io penso che in mezzo a voi ci siano tantissimi cervelli che funzionano, persone speciali, menti brillanti e braccia forti: ma che sono troppo occupate a lamentarsi delle cose che non hanno per andare a dimostrare di meritarsele.

Lo so, cosa credete, che vivete in uno dei Paesi al mondo in cui è più difficile essere giovani.

Ma questa, per quanto sia la verità, non vale come scusa. Vale solo come motivo in più per cercare di cambiare le cose. Nessuno starà ad aspettare voi.

E il tempo di essere prudenti e pazienti è senz'altro nobile e dignitoso, ma non è il vostro.

A vent'anni si può essere tante cose, ma non si può essere prudenti.

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