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#ScuoleAPezzi: ancora freddo nelle scuole italiane. I casi di Andria e Cosenza

9 gennaio 2015

Il rientro dalle vacanze di Natale non è stato piacevole per molti studenti delle scuole italiane. Infatti in molte classi si continuano a battere i denti per i riscaldamenti non funzionanti o addirittura rotti da prima delle vacanze.

E' quanto ci ha segnalato uno studente dell'"Istituto tecnico industriale statale sen O. Jannuzzi" di Andria (BT).  Secondo lo studente l'impianto di riscaldamento della su scuola "è gestito dalla provincia BAT (Barletta-Andria-Trani). Il problema è che durante le festività natalizie i riscaldamenti non sono stati accesi e a causa della neve, l'istituto si è raffreddato. Il disagio di noi studenti al rientro è stato traumatico perché i riscaldamenti vengono accesi alle 8 e spenti alle 11 e l'orario scolastico va dalle 8 alle 13, con due giorni dalle 8 alle 14. La preside non ha appoggiato gli studenti, giustificandosi che i riscaldamenti risultano accesi". Gli studenti ormai da tre giorni versano in queste condizioni e cercano di studiare in  classi dove il termometro tocca i 12 gradi. "Vogliamo che questa notizia arrivi alla regione perché noi ogni anno versiamo una quota in denaro per avere dei servizi che durante l'anno scolastico non ci vengono garantiti!".

Al freddo e al gelo sono costretti anche gli studenti del Liceo Scientifico Scorza di Cosenza, istituto rappresentato dal nostro R.I.S. Enrico Cosenza. Avevamo già trattato il problema della sua scuola prima delle vacanze, ma a loro la Befana non ha portato nessun regalo. Tornati a scuola hanno trovato ancora l'impianto di riscaldamento non funzionante per cui hanno deciso di indire uno sciopero per martedì 13 gennaio. «È un problema che affligge le nostre comunità studentesche da anni ormai e che, con i tagli dei vari governi e, specialmente nell'ultimo anno, con la riformazione delle Province si è sensibilmente aggravato» dicono i due rappresentanti, Enrico e Mario, aggiungendo che «con la chiusura degli edifici in occasione delle festività natalizie questa situazione è degenerata rendendo completamente inagibili le nostre scuole». I portavoce della protesta fanno riferimento alla normativa nazionale che prevede una temperatura minima di 18 gradi che evidentemente non viene registrata negli istituti scolastici della nostra Provincia. «Il tutto viene aggravato dalle scelte sbagliate riguardanti l'orario di accensione degli impianti di riscaldamento e dalla durata del funzionamento degli stessi» continuano i rappresentanti certi che si tratta di "uno schiaffo in faccia alla dignità dello studio e ai sacrifici dei nostri genitori che versando le tasse non vedono riconosciuti i diritti sacrosanti dei propri figli».

Ci auguriamo che chi di competenza prenda subito adeguati provvedimenti!

Redazione ScuolaZoo

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