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Alternanza scuola-lavoro: nei licei è un sì, ma non ci sono abbastanza stage

25 febbraio 2016

Via libera alla legge sull’ alternanza scuola-lavoro nei licei. È ufficialmente obbligatorio e i presidi si trovano immersi nella ricerca disperata di più stage possibili. La missione sembra impossibile e i dirigenti scolastici premono per ottenere una lista con gli enti che si dichiarano disponibili.

Anche le scuole che già godevano di un buon numero di contatti si ritrovano in difficoltà, visto che la legge prevede che il numero delle ore di stage vada distribuito sui tre anni e con esperienze differenti. La scuola preferirebbe mandare i ragazzi in luoghi di cultura per lavorare, come musei e biblioteche, che pur dichiarandosi disponibili, declinano le offerte sostenendo di non avere personale per seguire i ragazzi.

Insomma, anche per un semplice stage sembra che nel mondo del lavoro sia comunque troppo impegnativo entrarci. L’alternativa agli stage veri e propri sarebbe “l’impresa simulata”, immediatamente bocciata da molte scuole. Non è esperienza vera, i ragazzi non escono dall’ambiente scolastico, che è un ambiente protetto, una esperienza estrema vale molto di più, hanno sostenuto. Sono stati coinvolti i genitori, per ampliare maggiormente l’orizzonte delle possibilità e sono state aperte le porte anche per esperienze prima ignorate, come gli agriturismi e gli studi di Avvocati e notati. Alcuni presidi si sono anche inventati per collegare i viaggi di istruzione a questa iniziativa, aumentando le chance quindi e cercando anche all’estero. Ma nella corsa a stringere più accordi possibili pare evidente che alcune scuole non avranno molta scelta.

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