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Alunni costretti a fare lezione all'aperto per le condizioni della scuola: succede a Brindisi

19 ottobre 2016

In questi giorni, la sicurezza nelle scuole sembra essere garantita a malapena. Questo lo diciamo non solo perché si sono verificati due crolli in due scuole del Nord Italia, nello specifico una a Venezia e una a Nichelino (in provincia di Torino), ma anche perché una scuola di Brindisi, date le sue criticissime condizioni, è stata chiusa: si tratta dell'Ipsia Ferraris.

Dopo numerose segnalazioni da parte della preside, Rita Ortenzio de Vito, l'Asl è intervenuta sul posto per vedere cosa effettivamente non funzionasse in questa scuola costruita negli anni '30 del '900. Inutile dirvi quanti problemi siano stati riscontrati: dai vetri delle finestre troppo fragili, alle muffe che corrodono il materiale con cui sono costruiti i muri, fino all'impianto elettrico che fa pensare che se ancora nessun insegnante o studente si è preso una scossa è solo perché è avvenuto un miracolo. 

Insomma, un scuola disastrata e inagibile, tanto che gli studenti (più di 600) sono stati costretti a fare lezione per un giorno all'aperto e quindi nei giorni successivi a dividersi negli edifici scolastici vicini per far lezione. 

La preside De Vito, che si domanda come farà a gestire una scuola in questo modo, è indignata. Non può dire altro che ha fatto il possibile perché la scuola rimanesse in piedi e perché  fosse un luogo sicuro, ma che nessun fondo extra è stato stanziato per restaurare la scuola - mai restaurata prima - e che la Buona Scuola anche in questo caso sembra aver fallito, in quanto non ha alcun senso che si occupi di una scuola tecnologica quando in talune scuole italiane come questa manca persino una delle caratteristiche fondamentali che è la sicurezza.

E voi cosa ne pensate? Ritenete che la vostra sia una scuola sicura? Raccontatecelo nei commenti qui sotto! 

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