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Amatrice: il crollo di una scuola antisismica

25 agosto 2016

Sale il bilancio delle vittime del tremendo sisma che la notte del 24 agosto ha ferito il centro Italia, riducendolo a una manciata di detriti, polvere e dolore. E tra le rocce indistinte che ricoprono le strade anche i resti di un edificio scolastico. Ne parliamo perché si tratta, o meglio si trattava, di una scuola antisismica, inaugurata nel 2012, dallo stesso sindaco Sergio Pirozzi che si sta prodigando in queste ore per coordinare i soccorsi e recuperare il maggior numero di persone da sotto le macerie.

Proprio quattro anni fa venivano usate queste parole in riferimento alla costruzione della nuova scuola: "adeguamento alla vulnerabilità sismica". In realtà, l'edificio, che ospitava materne, elementari e medie, non è stato realizzato ex novo, ma ristrutturato secondo le norme antisismiche. Ma evidentemente qualcosa è andato storto perché quella scuola è stata letteralmente squarciata a metà, spezzata in due come un cuore che soffre per un dispiacere amoroso. Eppure era stata utilizzata la fibra di carbonio e tutti gli impianti erano stati adeguati e messi in sicurezza.

amatrice crollo scuola

Il comune era riuscito ad ottenere finanziamenti dalla regione Lazio e ulteriori contributi derivanti dal fondo post terremoto dell'Aquila, dopo il dramma del 2009. La struttura risaliva al 1936 ed era stata riqualificata attraverso tutta una serie di azioni: fasciatura dei pilastri con fibre di carbonio, rinforzo dei pilastri centrali, messa in sicurezza delle tamponature esterne e delle tramezzature interne, sostituzione degli infissi, rifacimento di pavimento e intonaci, tinteggiatura totale, introduzione di impianti di riscaldamento a pavimento, rifacimento dei bagni.

L'unica parte rimasta completamente in piedi è il muro di cinta esterno, sul quale si legge una citazione di Saint Exupéry e una scritta che recita: "Scappa, curri, va' a la scola". E se da un lato nazioni come il Giappone o paesi come la California, due delle zone sismicamente più a rischio della terra, sono ormai all'avanguardia nella costruzione di edifici antisismici, l'Italia manifesta ancora una volta le proprie limitazioni, perché anche quando si manifestano le intenzioni di fare qualcosa di veramente buono poi, nella pratica c'è il solito polverone sollevato dalle polemiche e, come in questo caso, dai brandelli di vita e dai calcinacci sbriciolati. E l'unico posto dal quale devi scappare, correndo più che puoi, è il tuo paese, l'unico nel quale dovresti sentirti sicuro.

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