Chi saranno i laureati del 2030?

Mentre qui in Italia non si fa altro che parlare di fuga di cervelli, di un basso numero di laureati e tutto ciò che di negativo si può dire su uno stato riguardo al livello di educazione, c'è un altro posto al mondo dove le cose stanno andando nel verso completamente opposto. Il numero di laureati sta crescendo, specialmente nelle Stem (il settore delle materie scientifiche) e c'è persino un rientro dei cervelli in patria grazie alle nuove leggi che sembrano avvantaggiarli: questo posto è la Cina.

Pensate che secondo le previsioni entro il 2030 il 37% (e ciò significa molto più di un quarto) dei laureati mondiali sarà cinese. Insomma, invece di sfornare vestiti la Cina ha deciso che sfornare laureati è molto più utile. A seguire l'esempio c'è anche l'India, e così Stati Uniti ed Europa verranno probabilmente presto surclassati dal mondo orientale. Solo unendo il numero di laureati statunitensi ed europei si potrebbe puntare al confronto.

Ma qual è il motivo per cui accade tutto questo? Semplice: i fondi all'Università e alla ricerca in Cina sono sempre di più, mentre qui scarseggiano, e nonostante l'Europa si sia proposta entro quattro anni di far salire la percentuale di laureati al 40%, la nostra ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, ha già sostenuto con estremo realismo che per l'Italia sarà impossibile raggiungere certi numeri. Inoltre, gli studenti europei e americani sembrano comunque preferire le materie umanistiche a quelle dello Stem, mentre in Cina c'è quasi la parità tra i due settori.

Il fatto consolante può essere che, senza prendere in considerazione la nostra provenienza e le nostre differenze, il numero di persone che riescono a laurearsi è oggi molto maggiore rispetto a pochi anni fa e che se nel 2005 solo 14 persone su 100 al mondo erano laureate, nel 2030 probabilmente lo saranno addirittura 45 su 100. Insomma, non possiamo che augurarci che l'educazione abbia la meglio sull'ignoranza (sia essa europea o cinese o di qualsiasi altra nazionalità) ;)