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Cina: soppresso Casper, il cane che seguiva le lezioni

27 novembre 2014

Cina: soppresso Casper, il cane che seguiva le lezioniQuando si parla di diritto allo studio si è soliti sottindere di riferirsi ad esseri umani. Difficilmente si pensa a studenti animali, cani, gatti o chi sa che altro, che possano manifestare il loro desiderio di sedersi al banco e seguire una lezione di matematica.

Eppure succede anche questo in Cina: Casper, randagio bianco di piccola taglia, era diventato la mascotte dell'Università NorthWest A&F della contea di Yanglin. Aveva preso l'abitudine di entrare in aula, sedersi sulle sedie e riposare in silenzio "ascoltando" la lezione dei compagni di corso umani. Si dice che addirittura avesse delle preferenze: le lezioni di inglese e matematica, nelle cui aule pare ci fossero le sedie più comode.

Questa sua socievolezza gli aveva portato l'interesse dei giornali e la simpatia di tutti nel campus. Tutti o quasi. Già, perchè la fine prematura della sua carriera scolastica denuncia che qualcuno non gradisse la sua presenza. Qualcuno che si è sentito carico della responsabilità di difendere il nome della scuola, se non addirittura l'incolumità degli studenti, la loro sicurezza fisica.

Il punto è che, un giorno, Casper non si è più seduto sulle sue sedie preferite ed è stato trovato in un cestino, morto. Era stato avvelenato dai funzionari di facoltà e gettato via come un semplice rifiuto. Il ritrovamento ha provocato una vera rivolta tra gli studenti: «Siamo tristi e arrabbiati - spiega Xiao Wang, studente di 23 anni - non era necessario uccidere Casper, stava seduto insieme a noi a lezione senza dare fastidio a nessuno, non era una minaccia. Il rettorato aveva solo paura di fare una figura poco professionale». La pensa come lui anche la maggior parte dei suoi compagni. «Nessuno si è mai lamentato della sua presenza, nemmeno i professori - dice Xiong Hou, 21enne - anzi Casper aveva anche una buona influenza sulle persone».

Dal canto suo, il rettorato si è difeso facendo presente che i randagi creano disordine nel campus e costituiscono una minaccia per studenti e professori. «Se dovessero mordere qualcuno la responsabilità sarebbe dell'Università stessa», sottolineano i funzionari. Peccato che, adesso, l'Università sia responsabile di qualcosa umanamente ben più grave.

Voi cosa ne pensate di quanto accaduto? Commentate con le vostre opinioni!

Riccardo Gemma

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