Termina la prima fase del concorso indetto dal MIUR per assegnare 11.542 cattedre agli aspiranti insegnati italiani. Erano circa 327.000 i chiamati a partecipare: si sono presentati in 264.423, dei quali solo il 33,5% ha superato le prime due prove preselettive.
Il ministero ha rilasciato in serata una dichiarazione dove spiega come il primo turno si è concluso con un bilancio positivo sia da punto di vista degli esiti che da quello organizzativo dell'iter concorsuale: “non ci sono stati intoppi e le attrezzature hanno funzionato in modo adeguato”.
La successiva prova sarà caratterizzata da due test, uno orale e uno scritto che saranno orientati verso la materia specifica dell'aspirante docente. I candidati attendono ora il 15 Gennaio per sapere le date del prossimo turno, quello scritto. Infine l'ultima prova, quella orale, sarà caratterizzata dalla vera e propria innovazione di questo concorso, almeno così ha dichiarato il MIUR, infatti dopo il colloquio orale, si sarà sottoposti ad un test pratico dove gli aspiranti dovranno svolgere una simulazione di lezione nella quale verranno valutate le capacità di stare in classe e comunicare agli studenti.
Le statistiche relative alle varie regioni hanno riportato una netta divisione tra Nord e Sud, infatti quelle in cui si è verificata la maggior percentuale di successo (40%) sono: Toscana (44,3%), Piemonte (41,7%), Lombardia (41,3%), Liguria (il 40,3%). Al sud invece si è analizzata una percentuale di poco superiore al 20%: Calabria (20,8%), Molise (21,3%), Basilicata (22,5%).
Nonostante questi dati il ministero si è dichiarato soddisfatto di tali risultati “in linea con le aspettative poiché c'è stata un'ammissione al di sopra del 30% come da previsione”.
Ci chiediamo e vi chiediamo se il 33% sia una buona percentuale di ammissione e se questo dipende dalla sola preparazione degli insegnati o dalla difficoltà del concorso. Inoltre l'idea di verificare le capacità dei candidati con una simulazione di lezione può portare a selezionare meglio insegnanti più competenti?
Simone Cioè & Riccardo Gemma
