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Cyberbullismo e cyberstalking: quali sono le differenze?

25 ottobre 2016

Sempre più ragazzi, purtroppo, sono vittime di bullismo ossia di quell'atteggiamento di sopraffazione dei più deboli da parte dei giovani considerati più forti o leader di un gruppo. Spesso questi comportamenti sfociano in violenze fisiche e verbali molto pesanti che oggi, nell'epoca del "www", possono anche manifestarsi tramite il web.

In questo caso infatti si parla di cyberbullismo e, negli ultimi anni, ha avuto un così grande picco da richiedere la creazione di una legislazione specifica. La gravità di questa "nuova" forma di bullismo sta nelle potenzialità della rete e del web che amplificano questi episodi di bullismo, trasformando le vittime in veri e propri agnelli sacrificali alla mercé del popolo di internet. Accanto a questa forma di prepotenza virtuale nei confronti dei ragazzi, spesso però si affianca una forma di aggressione diversa, ai danni degli adulti, chiamata stalking o cyberstalking.

Il bullismo: cos'è e cosa si intende

Il termine bullismo, tanto per capirne l'origine, deriva dal termine inglese "bull" che significa appunto "toro". Così si va immediatamente a creare nell'immaginario delle persone che sentono questo termine la figura di qualcuno soggetto alla furia cieca e irrazionale che può avere un toro. E, del resto, così è.

Il bullismo infatti è una persecuzione con atti di violenza e prepotenza nei confronti di una vittima che li subisce e ne rimane profondamente colpito a livello emotivo. Da queste sensazioni può nascere la paura, l'insicurezza e, ovviamente, la depressione.

Elemento fondamentale del bullismo è la componente del gruppo, tipica negli adolescenti e nell'età evolutiva che va a minare la creazione di una propria identità sicura e definita nella vittima.

Proprio questi elementi non sono così riportabili ad un adulto che si presuppone non giri in gruppo e la cui identità e personalità è già formata.

Ecco da dove nasce la differenza tra bullismo e stalking. Negli adulti lo stalker è colui che ha dei comportamenti aggressivi o offensivi nei confronti di un altro adulto, ma tutto è fatto in modo molto cosciente e sapendo perfettamente dove "andare a colpire" per fare male.

La definizione di "stalking" e "cyberstalking"

Di per sé la parola "stalking" deriva dal termine inglese "to stalk" ossia camminare in modo circospetto e furtivo, esattamente come fa un cacciatore con la sua preda.

Ecco allora che lo stalking è quell'insieme di comportamenti persecutori, aggressivi e invadenti che si trasformano in molestie, minacce, telefonate e attenzioni indesiderate ai danni di un adulto. Quando questi maltrattamenti e abusi avvengono tramite internet allora si parla di "cyberstalking", ma mai di bullismo, proprio per i motivi spiegati precedentemente.

La differenza tra cyberbullismo e cyberstalking

Le differenze così tra queste due forme di aggressione nei confronti di un'altra persona  sono:

  • Lo stalking è individuale; il bullismo è di gruppo
  • Lo stalker ha spesso alla base un disturbo psichico; il bullo è portato a farlo dal branco, spesso per celare una propria insicurezza
  • Lo stalker sceglie una vittima che conosce bene per ragioni psicologiche e personali; il bullo agisce d'istinto cercando solo il giovane più debole
  • Gli adulti che fanno stalking sanno perfettamente quali sono le conseguenze sulla loro vittima; i bulli spesso confondono o non identificano il confine tra realtà e immaginazione
  • Nel bullismo non c'è mai l'intenzione di uccidere la vittima; nello stalking questa è una delle opzioni prese in considerazione dallo stalker.
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