Con la riforma della Buona Scuola, proprio per il fatto che la scuola italiana è sempre stata reputata troppo “scarsa” nell’inserire i suoi studenti in ambito lavorativo e formarli in senso pratico, si è cercato di puntare sull’alternanza scuola – lavoro. Come vi abbiamo già accennato qualche mese fa infatti ormai tutti saremo costretti alle superiori a fare degli stage, sia che frequentiamo un istituto tecnico oppure che siamo liceali.
La novità principale però riguarda proprio i licei, perché se gli studenti degli istituti tecnici e professionali già erano abituati a svolgere stage, per gli studenti dei licei negli anni precedenti non era necessario. Dove quindi inserire questi giovani e baldanzosi liceali? Cosa si può far fare loro? In che ambito possono formarsi?
I presidi delle scuole potranno ammetterlo: non è facile rispondere a queste domande. Trovare aziende che possano aiutare e prendere a lavorare anche per un breve periodo dei giovani inesperti non è una passeggiata, e nonostante molti genitori abbiano collaborato proponendo ai loro capi di lavoro o prendendo loro stessi degli stagisti il problema continua ad esistere.
Tuttavia c’è una regione che sembra non avere questi problemi, o almeno così pare. Questa è il Veneto. Qui si sarebbe incominciato molto presto a prendere decisioni riguardo a questi nuovi stagisti – addirittura due anni fa – ed oggi loro possono fare esperienze lavorative grazie alla scuola soprattutto nel settore pubblico in modo tale da valorizzare la regione stessa. Tutto ciò avviene grazie ad un vero e proprio progetto dal nome Musa che sarà presentato alla Salone dell’orientamento Job&Orienta alla Fiera di Verona dal 26 al 28 novembre. Alcuni studenti grazie ad esso hanno provato l’esperienza di essere guide turistiche al Museo archeologico di Venezia, altri hanno organizzato una mostra al Museo Diocesano di Venezia, altri ancora hanno realizzato una mostra fotografica al Museo dei Tre Oci e così via. Il progetto sembra stia funzionando ed oltre a formare i ragazzi sembra anche avvicinarli al patrimonio culturale delle loro città. Quale sarà la prossima regione a seguire l’esempio?
A voi piacerebbe fare uno stage in un museo? Quale scegliereste? Scriveteci nei commenti qui sotto!
