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Dopo un 2012 di proteste, il 2013 sarà la svolta?

11 gennaio 2013
ManifestazioniConcluso da qualche giorno il 2012, ci apprestiamo a tirare le somme di quello che è stato l’autunno delle manifestazioni studentesche. Si sa, tutti gli anni nei mesi tra ottobre e dicembre, gli studenti sono i protagonisti delle proteste nelle piazze di tutta Italia. Manifestazioni e cortei si ripetono da Nord a Sud, decine e decine di scuole sono occupate o autogestite. Il 2012 non è stato da meno: infatti, anche l’anno appena passato ha visto numerose manifestazioni di protesta contro i tagli sulla scuola e i governi di austerità che hanno portato ad un clima di tensione abbastanza alto. Le prime vere avvisaglie si sono avute il 5 ottobre con alcuni scontri di breve durata ma piuttosto intensi a Roma e nei maggiori capoluoghi italiani. Il tutto in preparazione della manifestazione del 12 Ottobre, in cui un numero maggiore di studenti ha protestato con lancio di uova e carote contro banche, edifici e la sede del MIUR. Al centro di queste proteste anche i mancati scatti d’anzianità per il personale scolastico. Il fulcro delle proteste rimane però Novembre: il 14 del mese, proteste in Italia e in altri Stati dell’Europa contro i tagli e la disoccupazione. Gli studenti italiani scendono nelle piazze accompagnati da numerosi insegnanti, entrambi però impegnati a combattere per cause da un certo punto di vista contrastanti. Nella giornata si registrano numerosi scontri violenti tra manifestanti e forze dell’ordine: la tensione inizia a farsi davvero alta, anche in previsione dello sciopero del 24 Novembre. I danni agli edifici sono numerosi e considerevoli anche i feriti in entrambi i fronti. Il 24 arriva preceduto da qualche piccolo fuocherello in poche città italiane e addirittura qualche corteo pacifico e ordinato. Nell’occhio del ciclone il famoso disegno di legge Aprea e l’aumento delle ore lavorative dei docenti (aumento di 6 ore senza retribuzioni aggiuntive e non due come disse il premier Monti scatenando non poche polemiche): su entrambi i punti il Governo è stato in seguito costretto a cedere, con conseguenze sulla scuola non del tutto vantaggiose (ulteriori tagli sui fondi destinati al miglioramento del POF, tanto per citarne una). La giornata di manifestazione è accompagnata da una forte tensione, ma fortunatamente i cortei procedono in maniera regolare e solo pochi irrilevanti episodi di violenza si registrano. La democrazia e la civiltà fanno per la prima volta da sfondo ad un corteo regolamentare, così come tanto avevano sostenuto ministri come Profumo e la Cancellieri, in seguito ai disordini che si erano creati nelle città italiane nei giorni precedenti. Il blocco del DDL Aprea non ferma tuttavia le manifestazioni, che si fanno sentire ancora intensamente in Dicembre, nelle giornate del 5 e 6. Qualche protesta ancora il 13, sostenuta principalmente dai docenti precari contro lo svolgimento del concorsone proposto dal MIUR per assegnare 11542 cattedre. Riassunto il tutto, ancora una volta gli studenti rimarranno silenziosi con l’arrivo del secondo quadrimestre e i relativi esami? O per una volta, sapranno portare le proteste fino in fondo finché non si riesce a scorgere anche solo un piccolo miglioramento in uno scenario che si fa sempre più sconcertante?

Cioè Simone & Gemma Riccardo

 
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