Manca poco alla pubblicazione del decreto di legge che porterà alla revisione della modalità di svolgimento degli esami di stato: la Maturità sarà caratterizzata da tutta una serie di importanti novità.
L'attuale strutturazione dell'esame di stato risale alla legge 425 del 1997, che appare, com'è ovvio che sia, poco attuale e meritocratica, oltre che abbastanza distante dagli standard europei. Dopo polemiche accese che si manifestano prima, in concomitanza e al termine delle prove di maturità, finalmente il Governo si è deciso a far qualcosa per progredire e andare oltre l'immobilismo e lo stallo nel quale il sistema di valutazione finale si trova da decenni.
Tra le novità più interessanti, dobbiamo obbligatoriamente annoverare le seguenti:
- l'introduzione degli Invalsi a carattere nazionale il quinto anno di scuola superiore, da svolgersi al PC, su tre materie: italiano, matematica e inglese - per quest'ultima materia, sarà valutato il livello rispetto al Quadro comune Europeo di riferimento per le lingue
- per essere ammessi agli esami bisogna avere la media del 6, avere svolto le prove Invalsi e partecipare alle attività di alternanza scuola-lavoro. Il credito scolastico (25 punti) avrà un peso del 40% sul totale. Si terrà probabilmente conto della valutazione dell'alternanza scuola-lavoro e dei risultati degli Invalsi
- due le alternative da vagliare per quanto riguarda le commissioni d'esame: una costituita dai professori interni e un presidente esterno, oppure una commissione che avrà tre membri interni, tre esterni e un presidente esterno, valido per tutte le classi dell'istituto
- per le prove scritte, si pensa di eliminare definitivamente la terza prova. Verranno introdotte delle griglie con punteggi per le correzioni; ci saranno due prove scritte - italiano e prova di indirizzo - ognuna della quali varrà massimo 20 punti
- infine, ci sarà il colloquio orale (altri 20 punti) nel quale sarà valutata la capacità argomentativa e critica del candidato a partire da un testo scelto dalla commissione e che prevede anche l'esposizione di ciò che è stato fatto durante l'alternanza
- il voto finale sarà espresso in centesimi, ma faranno parte della valutazione conclusiva anche gli esiti delle prove Invalsi, i voti di ammissione, i risultato delle prove, eventuali certificati rilasciati da aziende o enti, altre certificazione conseguite fuori dalla scuola.
Apprezziamo notevolmente lo sforzo del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e delle Ricerca che si sta muovendo per far sì che la maturità non sia più un semplice voto, ma una valutazione autentica del valore di uno studente.