Moltissimi studenti delle scuole superiori sono alle prese in questi giorni con gli esami di riparazione, quelli di recupero del debito per intenderci. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione un ragazzo su quattro ha preso un debito in qualche materia.
Ma dobbiamo avere davvero paura di questi esami di riparazione? In realtà i dati relativi al recupero debiti dell'anno scorso parlano chiaro: soltanto 1 ragazzo su 17 non ha superato l'esame e ha dovuto ripetere l'anno! Quindi si tratta veramente di pochissimi ragazzi che non passeranno all'anno successivo.
Gli anni più critici sono senza dubbio il primo e terzo anno delle superiori, dove le nuove materie studiate e in molti casi il cambio dei prof e del metodo d'insegnamento, creano non poche difficoltà agli studenti. La percentuale dei rimandati varia molto anche dalla tipologia di scuola. Infatti sono di più gli studenti degli istitui tecnici e professionali costretti a studiare durante l'estate, rispetto ai colleghi dei licei. E tra questi è più alta la percentuale dei ragazzi che recupera il debito del liceo, rispetto ai ragazzi dei professionali o dei tecnici.
A prescindere da tutto, coloro che ripetono l'anno scolastico sono davvero un numero esiguo. Il che vuol dire solo due cose: o che durante l'estate gli studenti diventano geni e capaci di recuperare il programma di un anno in meno di tre mesi, o che i prof chiudono parecchi occhi difronte ai candidati.
Per cui hanno ancora senso il debito formativo e gli esami di riparazione? Ha ancora senso farci studiare d'estate per poi promuoverci comunque? Avete un metodo alternativo da suggerire?
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