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Expo 2015, sbanca il progetto "green" dell'Itis torinese

19 maggio 2015

progetti-proponiSe ritenete che l'Expo sia solo un ammasso disorganizzato di stand, Children Park e Padiglioni dei vari Paesi, sta arrivando una notizia che potrà farvi ricredere: l'Itis A. Avogadro di Torino esporrà il suo progetto rivoluzionario nel campo dell'energia rinnovabile.

Il progetto. Alla faccia di chi lamenta il solo lato consumista dell'Esposizione Universale e il generale pantano in cui si è affossata la scuola italiana nell'ultimo decennio, gli studenti dell'istituto torinese mostreranno come produrre energia fotovoltaica a costo fortemente ridotto attraverso lo sfruttamento delle piante: "grazie alla recente tecnologia delle celle di Grӓtzel, possiamo utilizzare dei coloranti che provengono direttamente dalle piante (come mirtilli e barbabietole) per poter ottenere delle fotosintesi artificiali in laboratorio. Addio al silicio per produrre energia, è troppo tossico: possiamo sostituirlo con il biossido di titanio", dichiara Matteo Giardino, uno curatori del progetto. "L'obiettivo è produrre energia elettrica in modo del tutto innovativo".

La storia. Il 19enne Matteo, dopo essersi appassionato alla chimica nei primi anni delle superiori, ha deciso di ampliare i propri orizzonti scientifici partecipando prima alla Scientific Summer Academy 2012, poi alle Olimpiadi della Chimica e infine, con il coordinamento del professor Mandarano, alla competizione "I Giovani e le Scienze" organizzata dalla Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche. Il suo lavoro, realizzato con gli studenti dell'Itis Avogadro, è risultato vincitore nella competizione "La scuola per Expo 2015", promosso dalla Direzione Generale per lo Studente, e sarà esposto il prossimo 21 maggio al Padiglione Italia.

Dopo l'Expo. Terminata l'Expo, cosa decideranno di fare questi ragazzi? "A Torino ci sono delle buone opportunità per rimanere nel mondo della ricerca", afferma Matteo, portavoce dell'Avogadro. "C'è però da dire che in Italia fare ricerca, soprattutto come studente teen, è molto più difficile che in altri Paesi. Questo aspetto andrebbe cambiato: basti pensare che in America, se sei veramente brillante, anche a 15 anni puoi avere un posto fisso in un laboratorio dell'Università".

Voi come vi ponete? Ritenete che Expo possa anche essere un momento di condivisione delle idee di noi ragazzi oppure pensate che si dovrebbe attenere di più ai rami della sola industria e produzione aziendale? E riguardo la posizione dei ricercatori in Italia? Non dimenticate di lasciarci le vostre impressioni nei commenti 0  alla mail infostudenti@gmail.com!

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