Dai recenti sondaggi emerge che in Italia, e non solo, il bullismo è un fenomeno in forte crescita, che riguarda studenti sempre più piccoli e che c'è difficoltà nel fermarlo. A volte infatti non bastano i rimproveri dei professori, il chiamare i genitori, il pregare di cambiare atteggiamento con i compagni, perché certi bulli non si fermano davvero davanti a niente.
Forse soffrono anche loro, anche loro potrebbero avere problemi come tutti gli altri, temere la solitudine, avere problemi di bassa autostima o altri complessi esistenziali, ma non lo mostrano apertamente. Al contrario, si mostrano "superiori" agli altri, prendendo in giro chiunque gli stia intorno e creandosi una rete di supporto che non li abbandona anche quando mettono in atto i piani più crudeli.
Uno studente di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, che agiva proprio in questo modo, ora la dovrà pagare cara. Ascoltando i racconti dei figli impauriti, i genitori degli studenti della sua scuola han deciso di intervenire e di "incastrarlo" grazie all'intervento della polizia.
Si era infatti creato un terrore tale che certi studenti non volevano neanche andare a scuola e nonostante il tema del bullismo fosse stato già trattato a scuola e si fossero tenuti degli incontri con i genitori degli alunni per sensibilizzarli su questo tema, il ragazzo di 15 anni ha continuato a sottomettere i compagni ai suoi soprusi.
Il fatto che sia di origine marocchina, dicono le prof, non influenza il suo modo di agire, dato che essendo fin da piccolo vissuto in Italia non si può considerare un emarginato.
Ora il ragazzo è agli arresti domiciliari. Rinchiuso in casa, non può uscire, né vedere altre persone al di fuori della sua famiglia.
Gli basterà come punizione? Si spera e si spera anche che possa esserlo per i sempre più numerosi bulli che agiscono così.
Voi cosa ne pensate? È una punizione esagerata? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!
