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Finalmente senza zaino a scuola: un sogno che si avvera?

23 settembre 2015

Un modo per rendere la scuola più accogliente? Per prima cosa, andarci senza zaino! Letteralmente...e simbolicamente. Quante volte avremo scatenato interminabili geremiadi per il peso opprimente causato dai numerosi libri disordinatamente impilati nello zaino? E quante innumerevoli volte avremo pensato alla scuola come una struttura disadorna e uggiosa? La scuola, luogo in cui ci si reca ogni giorno per duecento giorni, non soltanto dovrebbe essere un punto di riferimento culturale, formativo e informativo, ma dovrebbe anche offrire un ambiente sereno e confortevole per gli studenti, in modo tale da suscitare in loro interesse maggiore per la scuola e per la giornata scolastica che quotidianamente devono affrontare. Così, al fine di rendere la scuola uno spazio più ospitale, varie classi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Sumirago hanno adottato il metodo "A scuola senza zaino", un progetto innovativo che mira alla realizzazione di una scuola diversa da quella tradizionale, (la quale è rigidamente orientata sull’insegnamento trasmissivo e  standardizzato impartito nei tipici ambienti definiti  'cells & bells', celle e campanelle, affatto allettante per gli alunni che vi devono trascorrere cinque ore ogni giorno). In questo modo anche l'odiato back to school sembrerà meno pesante!

zaino

 Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste, dunque, questa proposta, condivisa anche dalla riforma scolastica la Buona Scuola? É semplice: per prima cosa, bisogna togliere lo zaino dalle spalle. Non si tratta solo di un un gesto concreto, di "liberazione fisica" effettiva (allo zaino, infatti, verrebbe sostituita una cartellina leggera per trasportare i compiti da svolgere a casa).  Il fatto di rimuovere lo zaino è simbolicamente fondamentale, perché implica la relazione di tre valori che devono costituire il principio a cui ispirarsi per dar vita al nuovo progetto, e questi tre valori sono la responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Edificare ambienti luminosi e gradevoli è solo il primo gradino della scala: è necessario creare anche un sistema interno sano, accogliendo la diversità e l'originalità, far sì che ciascuno diventi responsabile per i propri e gli altrui talenti.  Inoltre bisogna riflettere sul fatto che conoscere il mondo significa renderlo a noi comprensibile, trasformarle, umanizzarlo per farlo diventare, appunto, ospitale. La responsabilità e l’ospitalità, infine, si aprono alla costruzione della scuola come comunità, luogo di condivisione, di cooperazione e co - costruzione del sapere.

Una brillante idea, un primo step con un suo 'peso specifico' sulla via del rinnovamento. 
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