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Lo spacciatore di merendine è stato punito con 5.000 euro di multa

14 febbraio 2017

Pensavamo fosse finita, e invece non è proprio andata così. La storia dello studente che vendeva merendine ai compagni a basso prezzo perché comprate la mattina stessa nei supermercati dell'istituto Pininifarina di Moncalieri continua. Ripercorriamo le tappe fondamentali di questa vicenda.

Come avevamo già sentito dire, lo studente era stato punito dalla scuola che lo aveva sospeso e "condannato" al sei in condotta in pagella, dato che degli ammonimenti dell'anno prima lo studente sembrava essersi del tutto dimenticato. Tuttavia, lo stesso studente è anche stato premiato dalla Fondazione Einaudi con una borsa di studio da 500 euro per la sua mentalità imprenditoriale.

Lo "spacciatore di merendine" era stato sostenuto da Daniele Manni, uno dei migliori professori d'Italia, nominato al Nobel Teacher Prize e specializzato in start up per giovani studenti. Era stato invece criticato dai suoi stessi compagni che hanno organizzato una vera e propria protesta per le strade in quanto non riuscivano a capire perché persone che compiono atti illegali, anche piccoli come questi, in Italia, invece di essere puniti vengano premiati.

Lo studente era stato quindi costretto a svolgere lavori per aiutare la società e suo padre, davanti a tante difficoltà, ha preso un avvocato per difenderlo.

L'EPILOGO

Ora, dopo quasi due mesi dall'accaduto, sono i vigili a mettere un punto alla storia. Come? Con una multa di più di 5.000 euro, ancora più alta dei 4mila euro che lo studente aveva guadagnato con la sua impresa illecita e con cui era riuscito a conquistare un nuovo cellulare. 

L'avvocato lo difende dicendo che tutti lo vedono come un genio e che in questo paese ogni forma di genialità viene in qualche modo sedata impedendo così lo sviluppo dell'Italia e che non è affatto giusto che una mente così innovativa venga punita.

Voi cosa ne pensate? La punizione è eccessiva o giusta? Scrivetecelo nei commenti qui sotto.

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