Nell'ormai lontano 2007, quindi ben 7 anni fa, è stata istituita la lode agli Esami di Maturità dall'allora Ministro Fioroni. Insieme a questo provvedimento vennero stanziati dei fondi, oltre un milione e mezzo, da ridistribuire a tutti quei diplomati talmente meritevoli da riuscire ad accaparrarsi un 100 e lode alla fine della propria carriera scolastica. Ad ogni studente spettavano 1000 euro. L'iniziativa si chiama "Io Merito - Valorizzazione delle eccellenze". Negli anni, visto il crescente e improvviso numero degli studenti "lodati", il premio è andato sempre di più diminuendo arrivando a dimezzarsi. Il MIUR assicura che il fondo stanziato è rimasto al'incirca quello del 2007, ma che la diminuzione è dovuta solo ed esclusivamente al numero crescente di diplomati con lode.
Sta di fatto che ogni anno tra settembre e ottobre il Ministero - nello specifico l'Ufficio VII - Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia Scolastica - manda una circolare ministeriale indirizzata ai Direttori Generali degli uffici scolastici Regionali e a tutti i Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche d'istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritarie. Per farla breve di questa cosa vengono avvisati tutti i presidi di tutte le scuole superiori d'Italia!
In questa circolare, scaricabile sul sito del Miur, i presidi sono invitati ad “informare i docenti, gli studenti e i loro genitori sulle iniziative promosse dal Ministero, promuovendo la partecipazione dei soggetti interessati”. Dopo aver comunicato l’iniziativa i presidi – a Maturità terminata - devono convocare i diplomati con lode, far firmare loro l’Informativa per il trattamento dei dati personali e dopo di che procedere a inserire i dati dello studente sulla piattaforma SIDI, comunicando in questo modo al MIUR i nominativi dei ragazzi aventi diritto al Premio lode. I vincitori saranno pubblicati, suddivisi per anno scolastico, nell’Albo Nazionale delle Eccellenze. Si legge ancora nella circolare: “Le risorse finanziarie saranno inviate alle scuole frequentate dai ragazzi meritevoli perché provvedano alla premiazione degli studenti”. L’iter è abbastanza lungo ma nell’arco di 10 mesi/un anno lo studente finalmente potrà ricevere il suo premio in denaro.
Sembra tutto molto semplice e facile, ma a quanto pare non è così. Abbiamo ricevuto, infatti, la segnalazione di uno studente della provincia di Caltanissetta che l’anno scorso ha preso la lode alla Maturità ma di questa iniziativa non era stato informato dalla scuola. Allora si è recato in segreteria per chiedere delucidazioni e nessuno, compresa la Preside, ha saputo dirgli niente in merito a questo fantomatico premio lode. Hanno affermato di non conoscere l’iniziativa ministeriale e che se lo studente avesse voluto saperne di più avrebbe dovuto scrivere una lettera formale “per richiedere maggiori informazioni”. Intuita la paradossalità della situazione siamo intervenuti noi. Abbiamo chiamato la segreteria della scuola e dopo due giorni di resistenze e temporeggiamenti, sono venuti improvvisamente e magicamente a conoscenza del premio e hanno addirittura, con noi in linea telefonica, inserito i diplomati con lode nella piattaforma del Miur.
Abbiamo così deciso d’indagare e abbiamo scoperto che sono moltissime le scuole che non comunicano ai maturandi l’esistenza di questo premio. Altri casi abbiamo potuto verificarli personalmente in provincia di Torino e in provincia di Brescia, ma abbiamo scoperto che la situazione è sparsa per tutto il territorio nazionale, senza differenze regionali sostanziali. Infatti, dal sondaggio che abbiamo condotto sulla pagina Facebook “Maturità 2015: tocca a me” è risultato che 9 maturandi su 10 (su 50 mila rispondenti) sono all’oscuro della possibilità di ricevere questo premio in denaro.
Abbiamo così deciso di inoltrare questo articolo a tutti i Direttori Generali degli uffici scolastici Regionali sollecitandoli all’adempimento della loro funzione istituzionale. Inoltre abbiamo chiesto ai nostri Giuristi di SosStudenti quali sono le azioni che potete intraprendere per fa valere i vostri diritti. Ecco cosa ci hanno risposto.