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Insegnanti più numerosi o più competenti?

28 febbraio 2013

insegnanteInsegnanti più numerosi o più competenti? Cos’è indispensabile perché la scuola italiana raggiunga risultati migliori, avere un numero maggiore di professori o averne anche meno, ma di qualità più lodevole? Questione molto interessante, considerato che non è solamente l’impegno degli studenti l’unico parametro utile per valutare una scuola. È infatti molto significativa la preparazione dei docenti da cui dipende la formazione dei ragazzi.

A supportare questa constatazione, un’inchiesta sulla scuola raccoglie alcuni dati dalla Banca Mondiale riguardanti il rapporto studenti per professore di alcuni Paesi e i relativi risultati . Per l’occasione, è curioso il confronto tra il nostro sistema scolastico e quello di uno Stato radicalmente diverso dal nostro, la Corea.

I grafici, in questo caso corrisposti alla scuola primaria e secondaria, dimostrano come tendano ad esserci sempre più professori con la responsabilità di un numero minore di allievi: diverso invece il discorso per le università in cui il numero di studenti assegnati ad un singolo insegnante tende quasi ad aumentare. La situazione della Corea è invece completamente opposta: gli studenti per professore delle scuole primarie e superiori sono un numero elevato che però tende a diminuire nelle università. In Corea quindi, poche risorse umane per un gran quantitativo d’iscrizioni, questo il riassunto.

Il punto è: regge il ragionamento che porterebbe a pensare che più insegnanti possano migliorare i risultati della nostra scuola? Alcune indagini sui livelli di apprendimento raggiunti nelle scuole hanno messo in classifica l’Italia sostanzialmente sotto la Corea, con poche risorse, il loro sistema rende più del nostro maggiormente “attrezzato”.

In una classe di pochi studenti le lezioni sarebbero più chiare da seguire, più ordinate e addirittura più piacevoli. Il tempo dedicato a interrogazioni e verifiche verrebbe ridotto attenuando perdite di tempo. Tutto questo però solo con docenti preparati e competenti, solo così i vantaggi elencati troverebbero concretezza. Si vede infatti come, pur disponendo di più “manodopera”, riusciamo in realtà a raccogliere poco. Come in tanti aspetti della vita, anche nella scuola infine vale il concetto “meno quantità, più qualità”.

Siete d’accordo anche voi? Credete che la colpa di alcuni risultati negativi a scuola non sia esclusivamente da appropriare a noi studenti, che in realtà le capacità dei professori siano ancora più fondamentali?

Riccardo Gemma & Simone Cioè

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