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Intelligenza emotiva: cos'è e come potenziarla a scuola

3 novembre 2016

Se state pensando che l'intelligenza emotiva sia una cosa relativa unicamente al cervello delle ragazze, vi state sbagliando. Si tratta di un concetto un po' più articolato: ci si riferisce infatti a quell'insieme di competenze socio-emotive che permettono ad ogni individuo di adattarsi al proprio contesto di vita, di interagire con le altre persone in modo funzionale ed efficiente e di affrontare nel migliore dei modi tutti quegli eventi negativi che possono compromettere il suo stato di salute e benessere.

Sviluppare e rafforzare l'intelligenza emotiva ha pertanto a che fare con la promozione della salute mentale del singolo. Come farlo e soprattutto come farlo a scuola? Attraverso interventi che abbiano il fine di incoraggiare l'accettazione di sé, la capacità di risolvere problemi e quella di raggiungere obiettivi, le abilità sociali e relazionali. Si dovrebbero, ad esempio, incrementare le attività che favoriscono la partecipazione sociale, con l'incentivazione della presenza di luoghi d'incontro e altri destinati all'attività fisica, al fine di favorire la socializzazione.

L’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato un manuale per i ragazzi del primo biennio delle scuole secondarie superiori intitolato "Promozione del benessere psicologico e dell’intelligenza emotiva a scuola: un manuale per definire obiettivi e risolvere problemi", pubblicato lo scorso gennaio con l'idea di aiutare ogni studente a potenziare la propria intelligenza emotiva. 

Il testo è formato da 17 unità, ognuna della quali ha durata di 60 minuti e dovrebbe essere svolta in classe con la guida di insegnanti formati o psicologi, e con lo svolgimento delle relative esercitazioni. Le abilità che il manuale intende sviluppare nei ragazzi - capacità di definire obiettivi, risolvere problemi, comunicare in modo assertivo, negoziare, cooperare e controllare gli impulsi - sono importanti per aiutarli a conquistare totale fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e ad essere vincenti nella vita, riuscendo a superare situazioni di ingiustizie e prepotenza, e stati d'animo difficili da gestire, quali la rabbia o un'eccessiva timidezza.

Il volume è stato anche testato su un campione di 250 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni e, a vista degli autori, i risultati sono stati pienamente soddisfacenti: i giovani hanno infatti imparato a gestire meglio le emozioni negative, traendo grandi benefici a livello psicologico e sociale.

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