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Scuola, boom iscrizioni: più licei, in calo i professionali

19 febbraio 2015

Mercoledì 17 febbraio un comunicato stampa del Ministero dell'Istruzione ha confermato la tendenza già registrata negli ultimi anni: dati alla mano, le iscrizioni alle scuole superiori per l'anno scolastico 2015-2015 vedono un notevole aumento delle preferenze verso i licei e un'ulteriore flessione nella percentuale di iscrizione agli istituti tecnici e professionali.

Su 480.000 ragazzi che si sono iscritti alla prima superiore, poco meno del 52% hanno infatti optato per un indirizzo liceale; il 30,5% si è invece espresso a favore di un istituto tecnico, mentre solo il 17,6% è orientato verso un istituto professionale. Tra i licei il re delle iscrizioni rimane lo scientifico (23,7%), seguito a ruota dal classico in lieve calo (6%) e dall'artistico che si mantiene su percentuali costanti (4%).

Perché gli italiani preferiscono il liceo? "Senza nulla togliere agli istituti tecnici e professionali, occorre dire che il liceo italiano, specialmente con l'organizzazione che si è dato negli scorsi anni, permette una formazione maggiore e più completa", commenta Fabiola Gianotti, da poco direttrice del CERN (Centro Europea di Ricerca Nucleare). "Il liceo, forse, risponde maggiormente alle esigenze di un ragazzo che non ha ancora ben chiaro quale sarà il lavoro della sua vita: rispetto ad un professionale offre più scelte in diversi ambiti culturali e risulta meno specifico nella trattazione di una singola materia" (su questo tema vedi anche Perché dobbiamo studiare le materie che non c’interessano?).

Più teoria, ma meno pratica. Sicuramente la scelta dei ragazzi di terza media ha una notevole importanza: si scaglia infatti contro uno dei dogmi di questi ultimi tempi, e cioè che un giovane debba scegliere che lavoro fare ancor prima di finire il biennio delle superiori. La preferenza sui licei è quindi sintomatica di un mutamento del pensiero dei ragazzi: c'è più voglia di studiare la teoria e capire i nessi che intercorrono tra le varie materie sia in ambito scientifico che letterario, piuttosto che avere meno strade per il futuro ma una mente più plastica e un maggior senso applicativo nel presente. Naturalmente, come per ogni questione, c'è anche il rovescio della medaglia: un maggior numero di ore di teoria viene spesso scontato con un ridotto numero di ore di pratica ed esperimenti in laboratorio o lettorati in lingua straniera.

Le conseguenze sul mondo universitario. La scelta di un liceo è anche lo specchio del trand economico dell'ultimo decennio; nel mondo del lavoro, infatti, sono sempre più richieste delle figure con profilo professionale di un certo calibro: in soldoni, sono particolarmente graditi ai datori di lavoro i titoli di studio universitari e post-universitari, ossia lauree (triennali e magistrali) e master. Secondo i dati ISTAT, gli italiani, di fronte alla possibilità di mandare i propri figli a studiare presso una qualsiasi facoltà universitaria, prediligono una precedente formazione liceale: in base ai dati raccolti negli ultimi anni, inoltre, la percentuale preponderante delle matricole che hanno superato con esito positivo i primi esami universitari proviene da una scuola secondaria di impianto liceale. Meno preferenze ai professionali, quindi, in quanto meno richiesti sul mondo del lavoro; qualche ragazzo, invece, afferma di voler seguire un percorso liceale perché attratto da più rosee prospettive di guadagno e di lavoro in un futuro non troppo lontano dai banchi di scuola.

Le percentuali maggiori. Le scelte degli studenti non sono omogenee a livello territoriale: nel Lazio, per esempio, i licei raccolgono il 63,3% degli iscritti, mentre è nel Veneto che i tecnici arrivano alla punta più alta (37%). I professionali, infine, raccolgono poco meno del 20% di iscrizioni nelle Marche, in Basilicata, in Emilia Romagna, in Campania, in Puglia e in Sicilia. Per maggiori informazioni sulle scuole superiori italiane leggi Ecco le migliori e peggiori scuole italiane – Classifica Eduscopio

Voi cosa ne pensate di questa continua crescita delle iscrizioni ai licei a scapito degli istituti tecnici e professionali? Siete d'accordo con l'opinione della Gianotti? Ritenete che ci possano essere altri motivi oltre a quelli sopra elencati per spiegare il fenomeno dilagante negli ultimi anni? Lasciateci le vostre impressioni e le vostre riflessioni nei commenti!

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