#Info studenti

La Gelmini fa tacere i presidi che criticano la Riforma

26 ottobre 2010
presidi col bavaglioVietato criticare le riforme di Maria Stella Gelmini, da parte dei presidi. E’ iniziato, infatti, un nuovo giro di vite per le scuole con l’applicazione del codice Brunetta (“Comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”): guai ai presidi che oseranno criticare pubblicamente la riforma del Ministro dell’Istruzione pena la sospensione e la perdita dello stipendio per almeno tre mesi.

Sospensione e perdita di stipendio? D'accordo, applichiamo la medesima pena anche a te Gelmini, facciamo che se non raggiungi gli obiettivi non ti paghiamo? Dato che sei una NOSTRA DIPENDENTE, decidiamo anche noi se darti o no lo stipendio in base a come tira il vento? 
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Ma non è finita qui: Il codice Brunetta prevede multe se si urla contro un genitore, multe se non si ha la targhetta col nome appuntata sul petto e multe se non si ha la targhetta di riconoscimento attaccata alla porta della Presidenza.
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La spiegazione per tutto questo è identificata in una frase: criticare la Riforma è un atto “lesivo dell’immagine della pubblica amministrazione”. Ah ok allora va bene.
Però c'è un particolare che mi sfugge: non mi ricordo bene ma nella Costituzione mi sembra che ci sia un articolo che parla della libertà di pensiero e parola. Si si l'ho trovato (grazie Wikipedia, lo usa pure Maria Stella): l'articolo 21 sostiene che «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»
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L'immagine della scuola italiana è già sotto le scarpe e non sarà certo un Preside a scavarle la fossa con le sue parole, anche il Magnifico Rettore del Politecnico di Milano ha deciso di convocare i suoi studenti per combattere e migliorare la situazione universitaria.
Senza critica non c'è confronto, e se non c'è confronto non c'è libertà, per 20 anni il nostro paese ha avuto una voce sola senza critiche, si chiama VENTENNIO FASCISTA, c'è un motivo se ora il fascismo è illegale.
Avere un'opinione significa avere l'unica cosa di cui ha paura un politico, LA CAPACITA' DI RAGIONARE.
Come disse un saggio NON SI CENSURANO LE BALLE, MA LA VERITA'.

L'immagine della scuola è danneggiata da tutti i precari senza lavoro, dalle scuole che cadono a pezzi!
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Vogliono una scuola di robot e di macchine perfette in grado di dare solo risposte affermative.
Voi siete d'accordo? a noi il bavaglio non ce lo mette nessuno e continuiamo la nostra protesta contro la Riforma Gelmini. Firma anche tu la petizione!

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