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La storia di Alessio e di quanto sia bello essere diversi!

16 maggio 2016

A volte i pensieri dei bambini riescono ad avere più profondità di quelli di un adulto, a volte capita che un bambino di 7 anni insegni ai grandi cosa vuol dire essere diversi e ad accettarlo. Per capire il valore reale della diversità, non basta quell'atteggiamento che abbiamo noi adulti quando diciamo di trattare tutti allo stesso modo, mentre poi passiamo il tempo a discriminare sulla base di tutti i nostri schemi mentali. L'idea non basta: serve la comprensione, l'accettazione vera di tutto quello che non è poi così simile a noi, di quella che proviene dal profondo del cuore, che noi adulti spesso ci dimentichiamo di sentire, immersi nel caos della quotidianità.

Alessio ha soltanto 7 anni e soffre di emiplegia alternante, una malattia neurologica molto rara che gli provoca disabilità motoria e intellettiva. Alessio è un bambino estremamente intelligente e ama andare a scuola. Un giorno, dopo una lezione sulla diversità, ha scritto questo pensiero.

"Abbiamo detto che siamo tutti diversi, nell'aspetto e nel carattere. Abbiamo visto i gemelli Cristian e Massimiliano, che sembrano uguali ma non lo sono, anche nel carattere. Ognuno di noi ha pregi e difetti, ma alcune diversità sono più evidenti. Per esempio, io non so camminare, invece Lorenzo è distratto e Feres non sa leggere, ma abbiamo altre abilità: io so leggere bene, scrivere, giocare e cantare . Essere diversi è una ricchezza, perché sarebbe brutto essere tutti uguali e possiamo imparare dagli altri".

rifiuto della diversità

Inutile sottolineare il motivo per il quale la maestra gli ha dato un meritatissimo 10. I pensieri dei bambini sono semplici e lineari, e proprio per questo sono puri. Essere diversi non può essere ancora un fattore discriminante e soprattutto non deve in un paese che si dichiara da sempre democratico e che ha sempre sostenuto la libertà di pensiero, parola, espressione. La diversità è già una ricchezza, ma siamo così presi da noi stessi e dalle nostre convinzioni che non sappiamo più come valorizzarla. Forse basterebbe provare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino e imparare di nuovo ad apprezzare il senso delle piccole cose. Ci riusciremo mai? Non lo so, ma ringrazio Alessio e tutti i bambini come lui che ogni tanto ci ricordano come si dovrebbe vivere!

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