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La storia di Frida, disabile abbandonata dalla scuola

27 settembre 2016

Frida è l’ennesima vittima di questo stato che non funziona. Frida è l’ennesima bambina affetta da un ritardo psicomotorio e questo è il primo aggettivo che si sente nominare quando si parla di lei. Non scordiamoci, però, che Frida è, prima di tutto, una bambina: ha nove anni e vive a Roma.

Lo stato le ha assegnato ventidue ore settimanali d’assistenza, che fino alla quarta elementare le hanno permesso di frequentare la sua scuola senza problemi, ma il suo preside gliene ha volute dare solo sedici, un numero di ore insufficienti. A Frida non bastano e il problema si è aggravato ulteriormente: adesso la bimba ne ha zero.

Attualmente, infatti, Frida non ha ore di assistenza e lo ha scoperto entrando nella sua classe con i genitori Fernando e Maya e non trovando nessun assistente, se non quello che la aiutava nella parte motoria e tutte le altre insegnanti delle materie scolastiche che, pur disposte ad aiutare la bambina, non sono in grado poiché non sono specializzate in quell'ambito.

I genitori di Frida sono due guerrieri e insieme alla figlia stanno lottando per quelli che sono i suoi diritti che questo stato che non funziona le ha tolto.

La Costituzione Italiana è una delle più belle al mondo, peccato che a volte non venga applicata. Secondo la Costituzione, tutti dovremmo essere uguali e con gli stessi diritti, ma qui dove sono questi famosi diritti?

Fernando e Maya hanno scoperto, però, di essere in buona compagnia in questa lotta. Un bambino su tre, infatti, non ha l’assistenza necessaria che gli serve per proseguire il percorso scolastico al massimo delle sue capacità. Mettetevi un po’ nei panni di questi ragazzi che non possono andare a scuola perché mancano le condizioni di base per poterlo fare. Come vi sentireste? Io mi arrabbio al solo pensiero…

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