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Le domande di chi ha lavorato nella scuola di Amatrice crollata nel terremoto

30 agosto 2016

Si parla ancora di Amatrice, di quel paese che il 24 agosto è stato completamente abbattuto dal terremoto, che ha distrutto anche la scuola, una seconda casa per più di 200 studenti come noi. Mentre però già ci si mobilita per cercare fondi per ricostruirla (leggi anche Come aiutare gli studenti di Amatrice a riavere la loro scuola), chi ci lavorava dentro comincia a porsi delle domande. Una di queste persone è Sciltian Gastaldi.

[caption id="attachment_263926" align="aligncenter" width="293"]Il giornalista Sciltian Gastaldi Il giornalista Sciltian Gastaldi[/caption]

Il giornalista Gastaldi ha lavorato nella scuola di Amatrice per un breve periodo lo scorso luglio  e dice - premettendo di non essere affatto un esperto in ambito di costruzioni e materiali - di essersi subito reso conto di una cosa: la differenze abissale tra la scuola elementare e quella superiore costruite una vicina all'altra; la prima a più piani, esteticamente più piacevole, mentre la seconda sembrava un cubo, non tanto gradevole all'aspetto e caldissimo all'interno sia durante l'inverno e ancora di più durante l'estate, ma costruita secondo le norme antisismiche da pochissimo. La prima crollata interamente, la seconda rimasta intera dopo il sisma.

[caption id="attachment_263927" align="aligncenter" width="250"]liceo amatrice Locandina dell'inaugurazione del Liceo di Amatrice dopo la ricostruzione secondo le norme antisismiche[/caption]

Gastaldi chiede, dunque, nell'articolo che ha scritto subito dopo la vicenda, come sia possibile che una così grande differenza di costruzione, ma anche solo di estetica per chi non se ne intende, non abbia fatto venire in mente che anche la scuola elementare avrebbe dovuto essere adattata alle norme."Fortunatamente" il disastro è avvenuto fuori dal periodo scolastico e di notte, altrimenti quanti bambini avrebbero perso la vita in quella che avrebbe dovuto essere la loro seconda casa?

Inoltre, il professore fa notare che è stato davvero un caso, anche se il tutto è avvenuto nel periodo estivo, che nessuno sia morto sotto le macerie di questo edificio dato che proprio per il caldo dell'edificio antisismico gli esami di riparazione della scuola superiore si sono svolti nell'edificio della scuola elementare crollata. Gli esami infatti dovevano proprio tenersi nella settimana del terremoto, mentre quest'anno - sempre per puro caso - i ragazzi  li hanno sostenuti a luglio.

Probabilmente queste domande non avranno risposta, come molte altre di chi in questo momento deve affrontare le conseguenze del terremoto, ma rimangono e fanno riflettere anche noi studenti. Siamo al sicuro nelle nostre scuole? Sono costruite secondo le norme antisismiche? Se lo sapete, scrivetecelo nei commenti qui sotto!

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