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Le Foibe in 10 date da ricordare

10 febbraio 2015

foibe-10-febbraio10 febbraio 1945: 18 partigiani di formazione cattolica appartenenti alla Brigata Osoppo vengono arrestati e giustiziati in provincia di Udine dalla brigata Garibaldi, formata da partigiani comunisti. E' il principio della fine: l'uomo che fu il Duce è già stato condotto da tempo in morbide catene sul Gran Sasso, e poi liberato dai fedelissimi di Hitler, ma ha ormai perso tutta la credibilità di cui poteva godere quando, negli anni precedenti, veniva osannato da folle plaudenti sotto il balcone di Palazzo Venezia; la liberazione dal regime fascista è ormai imminente, grazie soprattutto al rinforzo delle truppe alleate, ma il vento di libertà non frena la tendenza violenta di alcune frange paramilitari, che si sfogano con barbarie inaudita nei confronti di coloro che, fino a poco tempo prima, chiamavano "fratelli".

Così 70 anni fa si verificarono i celebri massacri delle Foibe, eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la Seconda Guerra Mondiale e nell'immediato dopoguerra; in memoria delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, nel 2004 in Italia è stato istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il "Giorno del Ricordo". Dal momento che quest'anno ricorrono i 70 anni dall'eccidio e dato che l'argomento potrebbe essere facilmente oggetto di un tema storico o storico-politico in sede di prima prova di maturità, approfondiamo il tema in 10 date:
  • 8 settembre 1943: dopo la firma dell'armistizio con cui l'Italia si ritira dalle operazioni belliche della II Guerra Mondiale, scoppia la prima ondata di violenza. In Istria e Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani, colpevoli solo di non condividere la fede nell'ideale comunista.
  • novembre 1943: le violenze aumentano, gli italiani vengono torturati, massacrati, affamati e poi gettati nelle foibe, grandi inghiottitoi e pozzi naturali situati nella regione del Carso e dell'Istria.
  • gennaio 1944: i massacri sono passati sotto silenzio, la violenza viene giustificata dalle autorità costituite e le vittime vengono additate come non meglio precisati "nemici del popolo".
  • primavera 1945: la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e la zona istriana. Il numero degli eccidi si moltiplica a dismisura: le truppe del maresciallo Tito (cofondatore del Partito Comunista Slavo), assetate di sangue, danno la caccia agli italiani. La pietà è accantonata: a cadere sono fascisti, uomini di chiesa, donne, anziani e  bambini, ma anche socialisti e liberal-democratici.
  • estate-autunno 1945: le violenze proseguono sotto lo sguardo indifferente delle autorità jugoslave. L'eccidio delle foibe assume i tratti di una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta dal maresciallo Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia tutti i non comunisti.
  • 10 febbraio 1947: firmati a Parigi i trattati di pace che pongono fine alla Seconda Guerra Mondiale. I focolai di guerra di Istria e Dalmazia vengono ceduti definitivamente alla Jugoslavia, ancora guidata da Tito. 350.000 persone si trasformano in esuli: il PCI (Partito Comunista Italiano), a causa della vicinanza ideologica con l'Unione Sovietica e, quindi, con Tito, si bendarono gli occhi di fronte al dramma degli infoibati.
  • 4 maggio 1980si spegne a Lubiana il capo di Stato Jugoslavo Josip Broz Tito, principale fautore del massacro. Fu dittatore di Jugoslavia tra il 1945 e il 1963, poi Presidente della Repubblica fino alla sua morte.
  • anni '90: la storiografia, dopo 50 anni, continua a tacere sull'eccidio delle foibe. Poco, pochissimo lo spazio dedicato alla trattazione del massacro silenzioso della Storia italiana all'interno dei palinsesti televisivi e negli articoli di giornale.
  • anni Duemilaa raccontare la strage per la prima volta, ai microfoni di Rai Storia, è Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire vivo da una foiba.
  • 10 febbraio 2005: il Parlamento Italiano, dopo 60 anni di silenzio, dedica la "Giornata del Ricordo" alle vittime delle foibe e alle rispettive famiglie.

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