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Le otto deleghe della Buona Scuola: una riforma che riforma poi non è

16 gennaio 2017

La grandissima notizia di oggi è che otto deleghe della Buona Scuola sono state approvate dal consiglio dei Ministri. Otto su nove, quindi un numero che in teoria dovrebbe accendere gli animi e far ben sperare sul futuro che attende il campo dell'Istruzione.

Non serve un'analisi approfondita per comprendere che il numero non conta, quello che veramente conta è la sostanzia di un cambiamento che in realtà non tocca e non risolve quelli che sono i problemi strutturali del sistema scolastico italiano. Lo stesso Tullio De Mauro aveva, giustamente, bocciato la Buona Scuola con queste parole "Non è una riforma, nel decreto di legge manca un quadro complessivo di riassetto del sistema scolastico".

Sicuramente ci sono dei aspetti positivi da considerare. Primo fra tutti la presa di coscienza sul fatto che il sistema d'istruzione sia un bene collettivo di interesse nazionale. Questo significa che la sua attuazione non può dipendere dalle capacità economiche degli enti locali e dai conflitti che insorgono tra stato e regioni. È il caso della questione degli asili nidi, le cui dinamiche interne variano in relazione alle finanze del singolo comune. O del diritto allo studio, anch'esso legato ai differenti fondi regionali. Altro che diritto di tutti.

Il tentativo di rendere più omogeneo il sistema formativo italiano c'è, con la riaffermazione di standard qualitativi a livello nazionale.

In secondo luogo emerge la volontà di ridisegnare le carriere scolastiche degli insegnanti, in particolare la questione relativa agli insegnanti di sostegno. Questi ultimi hanno costituito fino ad oggi un unicum su scala internazionale poiché sono entrati da precari nel ruolo di insegnanti di sostegno per poi diventare insegnanti ordinari.

La legge 107 ha comunque, nel tempo, mietuto più danni che benefici e queste due nuove linee di azioni se da un lato potrebbero promettere bene, dall'altro lasciano presagire possibili problemi nella loro applicazione pratica.

Dopo tutte le vicende, gli scontri e le polemiche che si sono susseguite nel tempo, qual è la vostra opinione sulla questa riforma tanto criticata? Ritenete che l'approvazione di otto deleghe della Buona Scuola rappresenti il punto di partenza per un cambiamento reale? Sarà mica l'ennesima trasformazione a metà? Ovvero una riforma che tanto riforma poi non è? Fateci sapere nei commenti. 

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