Oggi, 17 novembre 2015, moltissimi studenti sono scesi in piazza per manifestare contro i punti critici della riforma scolastica, la Buona Scuola. Questa data, inoltre, è stata proclamata giornata internazionale dello studente, un evento che si è aperto in un clima triste e teso, alla luce dei drammatici attentati di Parigi. Oggi, le manifestazioni tenutesi in tutta Italia hanno quindi avuto un valore significativo aggiunto, dopo gli attacchi a Parigi che hanno coinvolto decine anzi centinaia di studenti francesi, esattamente della nostra età. L'ondata di solidarietà ha coinvolto tutti gli istituti del Paese ed è stato osservato il minuto di silenzio, come suggerito dalle istituzioni. Inoltre, è stata diffusa dal miur una lettera firmata dal ministro dell'istruzione Stefania Giannini nella quale si invitavano professori, ragazzi, ricercatori e studenti a reagire, a proseguire con lo studio, la sete di conoscenza e soprattutto con l'informazione: vera arma per non farci travolgere dalla paura.
Torniamo però allo sciopero di oggi perché, nonostante questa importante iniziativa della ministra, sembrano essere numerosi i punti della riforma scolastica che agitano gli studenti. "Per il diritto allo studio, la contaminazione tra culture e l'accoglienza", "La legge Stabilità non funziona", "Renzi ci deve ascoltare!", "Noi la 107 non la vogliamo!": sono queste le scritte che si leggono sui cartelli tenuti in mano dagli studenti. Ragazzi che si mostrano delusi e arrabbiati soprattutto per non essere stati ascoltati. Secondo quanto riportato dalle statistiche, oggi i cortei hanno registrato la partecipazione di 35.000 studenti. Il focus principale era comunque comune e recitava: il diritto all'istruzione deve essere uguale per tutti. Inoltre, si chiedevano risposte su tre temi: reddito scolastico, situazione critica dell'edilizia scolastica e agevolazioni per i trasporti pubblici. Speriamo che Renzi ci ascolti e ci dia soluzioni concrete, oltre che delucidazioni in merito.
Parigi invece, viene ricordata con tristezza ma anche con speranza. Qualcuno ha commemorato le vittime, altri si sono fermati a riflettere, altri hanno realizzato cartelloni. "Noi oggi abbiamo deciso di mostrare così la nostra umanità, a distanza di giorni perché solo ora abbiamo rielaborato ciò che è successo e abbiamo potuto riflettere davvero" ci scrive la nostra R.I.S. Insaf Dimassi. Un gesto simbolico che ha ancora più importanza oggi, in occasione della giornata internazionale dello studente.