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Mobilità scolastica: arrivano le prime soluzioni di emergenza

30 agosto 2016

La polemica che ha portato i professori del Sud a lunghi giorni di protesta sembra aver trovato una via d'uscita che però ha più le sembianze di un'uscita di emergenza costruita dal lato sbagliato dell'edificio: quello pericolante, dal quale cadere è molto facile, quasi sicuro.

L'accordo, raggiunto tra i sindacati e gli uffici scolastici di Sicilia e Sardegna, è incredibile, ma vero. Si prevede infatti l'assegnazione di una cattedra di sostegno - i posti sono 25mila in totale - in modo che l'insegnante in questione non sia costretto a trasferirsi al Nord, ma possa restare vicino casa.

L'assurdità della situazione consiste proprio nel fatto che non si può affidare l'insegnamento destinato ai bambini con deficit o handicap a delle persone che non possiedono neanche la metà delle competenze per svolgere un'attività del genere, così delicata. Volendo fare un paragone, è come se invece di fare operare una ferita grave e profonda da un chirurgo che sa come deve agire per rimediare al danno senza arrecare altri danni, si facesse applicare un enorme cerotto sulla ferita da un infermiere, aspettando che rimargini da sé.

In Sicilia ci sono circa duemila cattedre scoperte per il sostegno, che sono quelle rimaste dopo l'assegnazione ai precari in possesso della specializzazione. In Sardegna, invece, il numero è più esiguo: i posti vacanti sono soltanto 160. La settimana prossima è previsto un incontro tra il Miur e le organizzazioni sindacali che potrebbe portare questo compromesso a espandersi anche in altre regioni.

Scuola-inserimento-in-GAE

A questa situazione si aggiunge il fatto che in questo modo le cattedre al Nord rimarranno vuote, con la conseguenza che saranno - per forza di cose - assegnate a dei supplenti. Quello che stupisce, comunque, non è quest'ultimo punto, bensì il precedente. Com'è possibile che la parte più debole della scuola venga assegnata a persone - probabilmente preparatissime nella loro materia - che non hanno la minima qualifica per poter affrontare un tale compito? Con quale leggerezza è stato trovato questo punto di incontro?

I sindacati sono soddisfatti a metà e proprio per questo motivo hanno lanciato un appello per fare in modo che chi di competenza riesca ad avviare dei corsi per formare i docenti coinvolti. Questi ultimi, con quale peso nel cuore riusciranno ad occuparsi di bambini che hanno bisogno di maggiori cure e attenzioni? Lo scopriremo seguendo, anche noi con attenzione, questa strana, triste vicenda.

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