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Ocse boccia la scuola italiana: "scarsi risultati"

15 febbraio 2013

Scuola Italiana BocciataL'Ocse boccia di nuovo la scuola italiana. L'organizzazione internazionale analizzando i dati relativi al nostro Paese ha segnalato quanto poco produciamo in rapporto a quanto alte sono le nostre spese. E della situazione italiana ne avevamo già parlato qui qualche giorno fa.

Produce scarsi risultati nonostante l'elevato livello di spesa e dovrebbe fare di più per offrire migliori opportunità”: queste le parole che in breve riassumono ciò a cui le politiche attuali e degli ultimi anni hanno portato. Si ripropone quindi anche nel contesto scolastico lo sperpero economico, quel grande problema che forse più di tutti ha causato la crisi che noi oggi stiamo vivendo.

In effetti i soldi non sono mai davvero mancati: diverso è stato il modo in cui sono stati impiegati, troppo spesso volti a fini secondari e di priorità minori. Ne sono un esempio i milioni di euro che, tagliati ai fondi destinati alle università, sono stati devoluti alle scuole private e sempre a questa categoria appartiene quel denaro che per coprire i promessi scatti di anzianità per i docenti ha costretto a minare il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa.

Ma senza scendere in discorsi di economia difficili e che possono annoiare, è sufficiente notare come spesso nelle scuole vengano spesi soldi per lavori di ristrutturazione e decorazione poco urgenti o per tecnologie non propriamente prioritarie quando sempre più a rischio è l'incolumità degli studenti costretti ad “abitare” aule non sempre a norma di sicurezza.

E' necessario quindi riorganizzare le nostre risorse per far sì che i risultati siano migliori e con meno spese possibili. Un punto fondamentale per poter raggiungere l'obiettivo è una maggiore motivazione per gli insegnanti, i quali dovrebbero capire che il loro lavoro non è solamente fine allo stipendio mensile ma che con la giusta qualificazione avrebbero tra le mani gli strumenti essenziali per migliorare la società di oggi e del domani.

Riccardo Gemma & Simone Cioè

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