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Giornata della memoria: L'Olocausto in 10 date da ricordare

27 gennaio 2015

Giornata della Memoria 2018: le date per non dimenticare

Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria dedicata al ricordo dell'Olocausto e di tutti i morti nei lager nazisti. Per ricordare o svolgere i tuoi compiti a scuola sul delicato e importante tema, ecco tutte le nostre risorse a tua disposizione: Ecco anche qualche tema svolto:

Il 27 gennaio non è un giorno qualunque, lo sanno tutti. Ben oltre 12 milioni di esseri umani, tra ebrei, polacchi, slavi, omosessuali, rom, prigionieri di guerra, vennero sistematicamente uccisi dal regime nazista nei retroscena di un conflitto che sconquassò il mondo settant’anni fa; ancora oggi una data ci vuole ricordare ciò che è capace di compiere la parte più torbida dell’animo umano e quella data è proprio il 27 gennaio.

Tante riflessioni in proposito giungeranno alle nostre orecchie dagli insegnanti a scuola, dai famigliari a casa, dai politici. Adesso, però, ripercorriamo ciò che fu la persecuzione nazista attraverso 10 date simboliche.

  • 14 settembre 1935: sono pubblicate la "legge per la protezione del sangue e dell’onore tedeschi” e la “legge sulla cittadinanza del Reich”, meglio note come “leggi di Norimberga”, per mezzo delle quali viene di fatto sancita l’esclusione degli ebrei dalla vita sociale tedesca.
  • 9-10 novembre 1938: le violenze antisemite dei nazisti sfociano in una notte di indicibile violenza, passata alla storia come la “notte dei cristalli”. In effetti, centinaia di negozi ed edifici di appartenenza ebraica, tra cui molte sinagoghe, vengono distrutti, tra morti e feriti.
  • Ottobre 1939: prendono inizio le prime deportazioni degli ebrei ad una zona di “riserva”, nel sud della Polonia, al fine di liberare i territori tedeschi dalla presenza semita. In questa prima fase, la “soluzione finale” è ancora largamente considerata come l’espulsione degli ebrei nei territori dell’est o persino extra-europei (Madagascar). Lo stesso Hitler non vuole ricorrere allo sterminio di massa, da lui considerato un’azione “da bolscevico”.
  • 10 dicembre 1939: viene istituito il ghetto di Lodz, in Polonia, il primo vero e proprio centro di “raccolta” della popolazione ebraica, al fine di facilitare le operazioni di deportazione. Il ghetto di Lodz divenne uno dei ghetti più importanti dal punto di vista dello sfruttamento della manodopera, nonché il secondo per grandezza dopo quello di Varsavia (istituito a sua volta nell’estate del 1940).
  • 20 gennaio 1942: alla conferenza di Wannsee si discutono i dettagli della definitiva “soluzione finale alla questione ebraica”; in seguito alla stretta sull’immigrazione e sull’accoglienza dei profughi ebrei da parte dei principali Stati, oltre alla crescita della popolazione ebraica sotto il Terzo Reich dovuta alle conquiste territoriali, i capi nazisti decidono di accelerare i rastrellamenti e di ricorrere allo sterminio di massa.
  • 17 marzo 1942: l’operazione Reinhard guida le prime deportazioni al campo di concentramento di Belzec, il primo campo di prigionia ad essere stato adattato completamente alla causa dello sterminio di massa.
  • Luglio 1942: prime deportazioni al campo di concentramento di Auschwitz, destinato a diventare il più importante e tristemente noto lager nazista, primo fra tutti per numero di internati e per l’intensità dello sterminio e dello sfruttamento.
  • 19 aprile 1943: una rivolta coinvolge numerosi abitanti del ghetto di Varsavia, il più grande d’Europa. La risposta dei tedeschi diviene uno degli episodi più violenti di repressione.
  • 16 ottobre 1943: in seguito all’invasione tedesca, anche l’Italia conosce sulla propria pelle l’efferatezza dei nazisti; il ghetto di Roma viene rastrellato e oltre 2000 individui sono fatti prigionieri e condotti nei campi di concentramento.
  • 27 gennaio 1945: avviene ciò che simbolicamente, oggi, ci ricorda l’Olocausto: le armate russe che premono da est, liberano i prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz. Le sofferenze degli ebrei e degli altri perseguitati sono prossime a finire, ma, con le ultime energie rimaste, i tedeschi si affrettano a provocare ancora migliaia di vittime.

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