Il latino. Meglio conosciuto come incubo o trauma. Escludendo gli appassionati, moltissimi studenti si interrogano quotidianamente sull’utilità di questa lingua definita “morta”.
Il primo approccio generalmente non è mai dei migliori: declinazioni, particolarità eccetera sono in grado di mettere in crisi qualsiasi studente. Esiste comunque una via d’uscita per coloro che vogliono iscriversi al liceo scientifico: l’indirizzo scienze applicate. Esso infatti lo esclude completamente dai piani di studio.
Eppure questa lingua “morta” dovrà pur dare dei vantaggi. A prescindere dal diffuso concetto “più si sa meglio è”, dal vantaggio di avere una vasta cultura generale, dopo un paio di anni passati sui dizionari ci si rende conto di alcune cose:
- Il latino facilita l’apprendimento di alcune lingue straniere come spagnolo, francese e rumeno;
- E’ materia di studio di alcune facoltà universitarie;
- Gli studenti universitari all’estero possono guadagnare qualche spicciolo dando ripetizioni di base a stranieri che vogliono cimentarsi in quest’ “avventura”.
Il dibattito potrebbe essere infinito, ma bisogna riconoscere che il latino fa parte della nostra cultura da secoli e sarebbe un peccato perderlo definitamente. E’ forse necessario modificare il metodo di studio? Sfortunatamente solo chi se ne intende davvero può dare una risposta esaustiva; staremo a vedere.
Serena Buccoliero – R.I.S. del Liceo Scientifico Galileo Galilei, Spadafora (Messina)
