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Le iniziative per risparmiare: presidi e studenti contro il caro-libri

28 agosto 2014

In queste settimane i giornalisti che non hanno molta fantasia sono ripartiti a raffica con gli articoli sul caro libri, in molti casi copiati e incollati da quelli dell'anno scorso. La spesa è alta, è vero. Per le famiglie in questi tempi di crisi mantenere un figlio, o più, a scuola può essere davvero difficoltoso. Il MIUR e il Governo non sono in grado ancora di fronteggiare questa situazione.

CARO LIBRI E DIGITALIZZAZIONE MANCATA

Per di più - seppur nella circolare inviata lo scorso 9 aprile agli Uffici Scolastici Regionali il ministro sottolinei come si voglia limitare la spesa per le famiglie - la digitalizzazione dei testi scolastici tanto sbandierata dall'ex Ministro Profumo (di cui parlavamo qualche anno fa qui: Nel 2014 ogni studente riceverà un Tablet) non riesce a decollare. Infatti con la presente circolare è stato abolito il vincolo contenuto nel articolo 11, legge n. 221/2012, che obbligava le scuole ad adottare testi digitali o in forma mista (carta + Cd o contenuto digitale). Per cui di fatto non saranno più "adottati nuovi testi in formato analogico e le scuole potranno procedere alla loro adozione in alternativa o a complemento di quelli per i corsi tradizionali", come scrive anche Marinella Zetti sul Fatto Quotidiano.

Nella circolare c'è però uno spiraglio che lascia aperta la fantasia delle scuole. Infatti si legge nel punto 3 che "gli istituti scolastici possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo e strumenti didattici per la disciplina di riferimento". Peccato che per leggere i libri in formato digitale servono tablet o i-pad e nella maggior parte dei casi le scuole non hanno i soldi nemmeno per acquistare gessetti e carta igienica.

BOOK IN PROGRESS - 60 EURO PER TUTTI I LIBRI (Intervista al Preside Giuliano)

Ma c'è chi ha saputo inventarsi qualcosa di innovativo. Per esempio il Preside dell'Itis Majorana di Brindisi, Salvatore Giuliano, promotore dal 2009 del progetto Book In Progress. L'idea è molto semplice: i professori scrivono i libri di testo pensati direttamente in funzione dei propri alunni. Gli studenti possono acquistare i testi di ogni materia con 60 euro di spesa. In totale. Soldi che vanno a coprire solo ed esclusivamente le spese di stampa. I prof non ci guadagnano un centesimo. Questi libri vengono forniti anche gratuitamente in formato digitale e in questo caso alle famiglia viene richiesto di reinvestire parte di quel risparmio nell'acquisto di tablet o ipad per i propri figli, su cui potranno caricare i libri di ogni disciplina. Gli istituti che hanno aderito al progetto sono ormai 800 in tutta Italia, da nord a sud, garantendo così un risparmio medio di 300 euro a studente. Inoltre con l'applicazione Itunes U si possono scaricare i numerosi corsi che l'ITIS Majorana ha messo online, dal Laboratorio di Chimica, agli esercizi di Algebra, al Diritto. "Ancora in Italia c'è molta confusione sui libri digitali perché erroneamente si crede siano semplicemente testi in formato PDF" - ci racconta il preside Giuliano. "Gli ebook invece consentono di avere contenuti interattivi, video, approfondimenti, ripassi, tutti materiali fondamentali per la didattica. E su questo noi puntiamo da anni: offrire strumenti di alto contenuto formativo e utili per l'apprendimento dei nostri ragazzi. Oltre che garantire loro e alle famiglie un notevole risparmio".

VERRI DI MILANO - TABLET PER TUTTI (Intervista alla Preside Musumeci)

Nell'Istituto d'Istruzione Superiore Verri di Milano invece, grazie ai fondi regionali del progetto Generazione Web - che finanzia la progressiva informatizzazione e digitalizzazione della scuola - la preside Susanna Musumeci è riuscita anche a far partire un progetto pilota sui libri di testo digitali. Ci ha infatti raccontato che tutti gli studenti di quattro classi del suo istituto hanno ricevuto in dotazione per l'anno scolastico un ipad, su cui caricano libri interamente in formato digitale. Libri che comunque devono acquistare, ma che hanno un prezzo inferiore rispetto a quelli cartacei (si tratta di 7 o 8 euro differenza a testo). "Non sarà un risparmio abissale, ma è pur sempre un risparmio per le famiglie" - dice la preside. E lo sarebbe ancora di più se l'IVA applicata agli e-book fosse al 4% come per il libri cartacei, e non al 22% come è invece applicata agli ebook.

MERCATINI DELL'USATO 

I classici mercatini dell'usato continuano la loro attività, alcuni organizzati dai rappresentanti d'Istituto e autorizzati dalla scuola stessa (come al Liceo Mamiani di Roma) o altri dall'Unione degli studenti. Ma sempre meno studenti possono acquistare i testi per via del cambiamento di paradigma degli stessi. Alcuni prof li vogliono solo in digitale, altri li vogliono misti, altri sono di nuova adozione. Per cui magari il ragazzo che potrebbe usare il secondo volume cartaceo di filosofia di un amico più grande, deve acquistarlo in formato digitale.

Seppur il MIUR continui a fare proclami sulla digitalizzazione della scuola italiana ancora c'è molto da fare. Per fortuna ci sono presidi e scuole virtuose.

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