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"I prof scioperano perché non vogliono essere giudicati". Parla un preside

30 aprile 2015

sciopero professori giudicatiNegli ultimi mesi, con il governo Renzi, è approdata in parlamento la riforma della scuola, denominata appunto “Buona Scuola”. Non appena il testo è stato presentato, è iniziata una “guerra” di tutti contro tutti, presidi contro insegnanti, insegnanti contro insegnanti, presidi contro presidi, sindacati contro ministero (e il 5 maggio è previsto un altro sciopero enorme!). Cerchiamo però di vederci un po’ più chiaro, perché questa riforma riguarda noi studenti in primis.

Uno dei motivi principali per cui si litiga? Il controllo. La riforma introduce un controllo sull’operato degli insegnanti da parte del preside stesso, il quale acquista anche il diritto di assumere chi predilige. Ovviamente, per evitare favoritismi, anche il dirigente scolastico sarà sottoposto ad un controllo. A rispondere a questo problema è Mario Rusconi, vice-presidente dell’associazione dei presidi italiani per l’Espresso: “Io nella mia lunga carriera ho conosciuto insegnanti che hanno rovinato intere generazioni di studenti, e presidi che hanno fatto altrettanto con le loro scuole. Nella riforma di Renzi si prevede che i presidi siano valutati: è una bella novità. E che siano anche licenziati, se è il caso: bene anche questo. Però ritengo positivo dare maggiori competenze al preside in quanto garante dei risultati della scuola. Perché io, per garantire sui risultati, devo poter valutare le persone che questi risultati portano avanti”.

Non tutti gli insegnanti sono però contrari a questa forma di controllo. Come avrete già letto sul nostro blog, abbiamo riportato la testimonianza di un professore, dal titolo emblematico “Molti prof che non dovrebbero fare i professori” – Diario di un prof, che si lamentava proprio di questa situazione.

Ma oltre a questa lotta intestina all’interno delle scuole, la vera domanda è: nessuna delle due categorie è in grado di guardare oltre i propri interessi? L’obiettivo della scuola è quello di formare i ragazzi, quindi se un professore non è in grado di farlo, è giusto che intervenga un controllore esterno che lo giudichi e, nel caso, che lo allontani pure. A noi studenti non importa se il controllore sia il preside o il ministro stesso, l’importante è che i concetti che ci vengono passati sia giusti.

Se un professore sbaglia, deve pagare, ma perché questo errore risalti, è necessaria una forma di controllo efficiente. E noi non possiamo essere che d'accordo, visto che la storia di ScuolaZoo nasce proprio da un prof addormentatosi durante un esame di stato, quindi ne sappiamo qualcosa!

E’ giusto che i professori protestino? Nella vostra scuola ci sono professori che dovrebbero temere questa riforma? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti qui sotto o alla mail infostudenti@scuolazoo.it.

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