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IVA al 4% su e-book, il Governo sprona diffusione libri digitali

10 dicembre 2014

IVA al 4% sugli e-book. il Governo sprona la diffusione dei libri digitaliAmanti della lettura! Quanti di voi hanno reagito con diffidenza all'avvento dei libri in fomato digitale, ai pratici e­-book? Sicuramente tanti, molti dei quali difenderanno l'odore inebriante della carta stampata e il fruscio soave delle pagine dall'aspetto freddo e meccanico degli e-­reader. Tuttavia, è arrivato il momento anche per voi di abbassare gli scudi ed emancipare i libri digitali alla stregua di quelli cartacei.

Un risultato importante per la diffusione di questi libri figli dell'informazione digitale arriva dal Parlamento, il quale a sua volta ha agito sotto direttive europee. Quello che il voto favorevole del Senato nei prossimi giorni potrebbe sancire è la riduzione dell'aliquota IVA dal 22% al 4% sui libri in formato digitale, così come correntemente è applicata sui testi cartacei.

Una mossa che potrebbe imprimere una forte accelerazione al mercato di questa innovativa forma di lettura, accompagnata oltretutto da un aumento della distribuzione dei dispositivi elettronici necessari. Un modo di diffondere la cultura a cui bisogna sicuramente riconoscere dei pregi, soprattutto se pensato in ambito scolastico:


  • – Notevole riduzione del peso degli zaini, che, sopratutto tra le scuole elementari e medie, rappresenta un problema non irrilevante;
  • Praticità e comodità legate alla possibilità di avere appresso decine e decine di testi in un semplice dispositivo dal volume insignificante;
  • Facilità nel trovare i titoli su Internet;
  • - Scaricati sul tablet, gli e-book hanno il vantaggio di poter essere sottolineati e collegati in modo multimediale con approfondimenti ed esecizi di altre pagine (ne parlavamo in questo articolo Le iniziative per risparmiare: presidi e studenti contro il caro-libri)

Se ne potrebbero aggiungere sicuramente altri, ma già questi motivi sono sufficienti a trasmettere l'idea di quanto gli e-­book potrebbero rivoluzionare la didattica e lo studio personale. Perciò, pareggiare i libri in fomato cartaceo e digitale, anche e soprattutto dal punto di vista economico, può dare davvero un contributo notevole alla circolazione delle informazioni. Di questo se n'è accorta anche l'Aia, l'Associazione italiana degli editori, la quale ha lanciato la campagna #unlibroèunlibro, il cui hashtag racchiude bene il messaggio da trasmettere.

Voi cosa ne pensate? Vi è già capitato di studiare su tablet o smartphone leggendo libri in formato digitale? Se sì, avete trovato particolari differenze dall'uso dei llibri tradizionali?

Riccardo Gemma

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