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Il ritratto degli adolescenti tra cyberbullismo, scuola e social

23 novembre 2016

Un ritratto degli adolescenti che arriva direttamente da sociologi e psicologi: non si parla più né di generazione X né Y, né tantomeno Z. Il termine per definire i ragazzi di oggi è Generazione Hashtag. Il cancelletto diventato virale con Twitter è diventato ormai per i giovani un vero e proprio stile di vita, il contenitore di storie ed emozioni che si allontanano sempre di più dal linguaggio verbale.

L'espressione più violenta di un mondo che si nasconde dietro lo schermo e dietro quello schermo diventa forte è proprio il cyberbullismo, un fenomeno non solo inarrestabile ma anche e soprattutto incontrollabile. Il 50% dei ragazzi che ne sono stati vittima hanno pensato o nei casi peggiori tentato almeno una volta il suicidio.

Se pensiamo che un social come Facebook ha ormai raggiunto quasi 2 miliardi di utenti, ci rendiamo contro di quanto sia difficile riuscire ad arginare gli episodi di bullismo che si manifestano con i canali telematici, anche se proprio a Facebook va il merito di aver introdotto la prima piattaforma di prevenzione contro i pericoli che si manifestano proprio attraverso la rete.

Molto spesso gli adolescenti non si rendono nemmeno conto della gravità del fenomeno: forse più che di cyberbullismo si dovrebbe parlare di cyberviolenza per far scaturire un briciolo di consapevolezza in più sulla gravità delle conseguenza.

Anche il Governo si sta muovendo per aiutare i giovani a "uscire da questo tunnel" infernale: una prova è il potale Generazioni Connesse e le relative campagne di informazione e sensibilizzazione contenute al suo interno.

Marzia Calvano, docente comandato del MIUR presso la direzione generale per lo studente. ha dichiarato: "La generazione hashtag è nata e cresciuta con PC e smartphone a disposizione ma nessuno le ha insegnato come gestire la propria privacy. Ecco perché occorre fare in modo che bambini e ragazzi siano protetti dai rischi da contatto e da contenuto”.

Anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo contribuire al cambiamento per fare in modo che lo smartphone, una delle invenzioni più belle di tutti i tempi, non si trasformi in una trappola letale, marchingegno portatore di malessere e profonda tristezza. #possiamofarcela #insieme

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