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Scambi all'estero, crescita al liceo: USA e UK le mete preferite

1 dicembre 2015

È da tempo che le fonti non ufficiali sostengono che, negli ultimi anni, ci sia stato un deciso aumento nel numero degli scambi internazionali tra studenti delle scuole superiori. Ora, però, le voci di corridoio trovano finalmente un riscontro nei fatti: da poco, infatti, è stata stilata la classifica per Nazione degli studenti under 20 che, durante il percorso liceale, hanno affrontato almeno un'esperienza scolastica al di fuori dei confini italiani, e il risultato è sorprendente.

Le mete. Nel corso del convegno internazionale di Youth for understanding, appena conclusosi, i rappresentanti dei vari Paesi si sono confrontati sul tema dei valori etici e modelli educativi del Duemila, facendo emergere uno dei temi cruciali che hanno caratterizzato l'evoluzione della scuola negli ultimi anni: la crescita esponenziale degli scambi con l'estero. Dall'analisi dettagliata effettuata di direttori dell'organizzazione è emerso che, a livello mondiale, la gran parte degli alunni sceglie, come meta prediletta, gli Stati Uniti (64% dei casi), seguiti a ruota dalle isole anglosassoni europee (Irlanda e Regno Unito per il 16%); il 7% degli studenti si è recato in Germania, mentre solo il 2% ha scelto l'Asia, stabilendo la meta del proprio viaggio-studio in Cina o India. Fanalino di coda rimane l'Africa (1 %) che, probabilmente a causa della scarsa offerta formativa e della situazione economico-sociale poco favorevole, ha scoraggiato moltissimi.

londra

Gli studenti italiani. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli studenti americani sono risultati i più sedentari: solamente l'8%, infatti, sceglie di allontanarsi da casa per andare a studiare all'estero. L'eccellenza a livello mondiale spetta all'Europa, che invia all'estero quasi il 24% dei ragazzi (notare che la Germania, da sola, ne invia circa il 24%). Ma in mezzo a questa foresta intricatissima di classifiche, l'Italia come è messa? A dispetto di quanto sostenuto dalle principali testate giornalistiche, abbastanza bene, specialmente per quanto riguarda l'accoglienza degli studenti stranieri. Infatti, il Belpaese è scelto principalmente da studenti tedeschi (27% del totale), seguiti da statunitensi (19%) e sudamericani (14%), mentre dagli africani arriva un contributo pari solamente al 6%.

Per quanto riguarda lo scambio attivo, ossia il trasferimento per brevi periodi di tempo di studenti italiani all'estero, a detta delle classifiche siamo in linea con i dati precedentemente citati per quanto riguarda il continente europeo.

Cosa dicono di noi. «È evidente come la dimensione dello scambio tra culture, delle competenze comunicative, della familiarità con la diversità linguistica e culturale siano diventate componenti imprescindibili, specialmente per quanto riguarda lo stato italiano, che da sempre (e particolarmente negli ultimi tempi) deve affrontare con volto attivo il volto dell'immigrazione» afferma Mario Giacomo Dutto, membro del comitato scientifico Yfu Italia. «Lo scambio culturale è il primo passo per accettare l'immigrazione. Il pensare globale è la sfida che dobbiamo affrontare per il futuro dei nostri giovani».  

Voi cosa ne pensate? Credete che studiare all'estero sia un'esperienza importante? Avete dei vostri punti di vista o delle esperienze personali che vorreste raccontarci? Lasciateci le vostre impressioni nei commenti!

E se volete un racconto diretto su come sia vivere in un altro Paese, non perdetevi il nostro DIARIO di una studentessa all'estero! (A Londra naturalmente :) )

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