Forse ne avrete già sentito parlare dello School Bonus o forse no. Se non ne avete sentito parlare, ve lo spieghiamo noi. Si tratta di un'idea legata alla riforma della Buona Scuola di Renzi e consiste nella richiesta dello stato di fare donazioni alle scuole. La donazione può essere fatta da singoli o da imprese e a qualunque scuola italiana. Il 90% della quota donata sarà versato direttamente alla scuola scelta, mentre un 10% verrà trattenuto dallo Stato che lo distribuirà alle scuole meno finanziate.
Il sito ufficiale dello School Bonus, per incitare la gente, lo decanta come un ringraziamento a tutte le cose belle che la suola ha donato. Tuttavia, molti studenti non sono d'accordo sull'adozione di questo bonus e hanno protestato perché venga abolito, tanto che si è parlato persino di un referendum sul tema.
"Perché?", vi starete chiedendo se non siete i fautori di queste proteste. Con questo bonus c'è la possibilità che delle scuole siano sempre più finanziate e che altre scuole lo siano sempre meno, creando dei dislivelli che farebbero classificare le prime come "scuole migliori" e le seconde come le "scuole da non frequentare". Insomma, delle scuole che tutti vorrebbero frequentare perché ricche e delle scuole che nessuno vorrebbe frequentare perché non ricevono fondi. Con il pericolo che la divisione delle scuole del Nord e delle scuole del Sud, come anche quelle delle città rispetto a quelle dei piccoli paesini, cresca sempre di più.
Cosa chiedono quindi gli studenti che si ribellano allo School Bonus? Chiedono uguaglianza e che sia lo Stato a finanziare le scuole in modo equo perché una scuola non vale più o meno di un altra, così come il valore di uno studente non è differente da quello degli altri.
Chi lo sostiene invece pensa che ci sia bisogno di soldi per le scuole e che, in un modo o nell'altro, bisogna ottenerli.
Voi cosa ne pensate a riguardo? Scriveteci le vostre opinioni nei commenti qui sotto!