Che nord e sud siano proprio allo stesso livello, specie nell'ambito dell'educazione, non sembra essere proprio vero. O almeno, se non lo dicono gli studi, sono gli stessi insegnanti a dirlo, principalmente per quanto riguarda la situazione della scuola al sud.
Un'insegnante siciliana, Maria Pia Labita, infatti ha mandato in questi giorni una lettera direttamente al sottosegretario all'Istruzione Faraone chiedendo di poter migliorare la situazione della scuola al sud, in primis aumentando il "tempo della scuola", ovvero il fatto di poter offrire il tempo prolungato agli alunni delle scuole primarie e secondarie.
L'insegnante si rende conto che questa proposta non sarà ben accetta dal sottosegretario perché questo dovrebbe far riflettere altri suoi collaboratori e ministri che servirebbero più soldi per le scuole, ma ritiene comunque necessario fare la proposta. La speranza che nutre l'insegnante è anche quella che il sottosegretario, essendo anche lui siciliano, possa capire la gravità della situazione e dice che non è giusto che al nord i ragazzi a scuola si possano fermare per parecchie ore, mentre al sud hanno tempo «solo per imparare a scrivere e a leggere.. ma a pensare?».
In un clima sociale come quello siculo è più importante che mai fornire una buona educazione agli alunni: l'aumento dei fatti di bullismo a scuola, i pochi posti per lavorare, la rabbia che cresce tra adulti e bambini.. tutto questo non farebbe altro che "arricchire" quella criminalità organizzata che da sempre ha reso la Sicilia un posto peggiore rispetto a quello che invece dovrebbe essere. Neanche il turismo, sottolinea il docente, è più fiorente.
L'insegnante, quindi, richiede a Faraone anche alcuni miglioramenti per il corpo docente, ma rimane l'incertezza su come agirà il sottosegretario a queste parole riguardanti la scuola al sud. Indifferenza o azione?
E voi cosa ne pensate? Dove vivete e com'è la situazione nella vostra scuola? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!
