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Scuola e proroghe: slittano gli adeguamenti alle norme antincendio

12 gennaio 2017

Proroga è la parola chiave che sancisce l'inizio del nuovo anno scolastico. L'obbligo di messa in sicurezza delle scuole è stato, infatti, rinviato di un altro anno. Ma non è l'unico nodo da sciogliere che è stato nuovamente lasciato in sospeso. A questa grave procrastinazione si aggiunge la proroga dell'apertura delle graduatorie di terza fascia ai neolaureati. Come se il trascorrere del tempo non facesse alcuna differenza.

L'edilizia scolastica, la sicurezza delle scuole, uno dei punti focali della riforma dell'ex governo Renzi e dell'ex ministro Stefania Giannini, è una scadenza che ancora una volta non viene rispettata. Può aspettare, come una bolletta che abbiamo dimenticato di pagare e che ritroviamo per caso dopo le vacanze. Peccato che mentre nel caso della bolletta il massimo che può accadere è il pagamento di una mora o che ci tolgano il servizio, quando si parla di sicurezza ci sono in ballo delle vite - in ogni luogo, ma a scuola in modo particolare.

 

L'adeguamento antincendio

 

Se ne parla dal 2013 ma i cambiamenti sono stati de tutto assenti. Per la seconda volta in due anni, assistiamo ad una mancanza di adeguamento, uno stallo che ha come conseguenza diretta uno slittamento. Una situazione alla quale abbiamo già assistito, l'ennesimo copione già letto, con la trama scontata e attori che recitano sempre le stesse battute, poco divertenti. Nel 2015 il Governo aveva inserito una proroga di 12 mesi, con la quale le scuole avrebbero avuto tempo fino al 31 dicembre 2015 per adeguarsi e regolarizzarsi alla normativa. Impossibile farlo, però, se per quella data il regolamento non era neanche stato pubblicato. Il motivo? Un errore da parte del Ministero dell'Interno che aveva portato a posticipare ogni tentativo di adeguamento al 2016.

Nel maggio del 2016 è arrivato finalmente un nuovo decreto, che ha sostituito il precedente - risalente addirittura al 1992. Adeguamento all'impianto elettrico e di produzione di calore, dotazione di estintori portatili, un sistema di allarme e uscite di sicurezze a norma sono solo alcuni degli obblighi ai quali le 43mila scuole presenti sulla nostra penisola avrebbero dovuto ottemperare, ma il tempo per farlo è stato evidentemente poco.

Il termine per mettersi in regola è stato dunque spostato per la seconda volta, al 31 dicembre 2017. Ben due anni di ritardo rispetto alla prima data stabilita. L'ultimo Censimento di Legambiente ci ricorda, del resto, che il 58% delle scuole in Italia non ha nemmeno la certificazione antincendio. E, per non farci mai mancare niente, è stata prorogata di un anno anche la scadenza per l'utilizzo dei 100 milioni di euro Inail previsti per la messa in sicurezza delle scuole stesse.

 

Apertura graduatorie di terza fascia

 

Le graduatorie di terza fascia non sono altro che le liste per assegnare le supplenze agli insegnanti. Secondo quanto previsto dalla Buona Scuola, avrebbero dovuto essere chiuse già da quest'anno. Il motivo? Assegnare le cattedre unicamente ai docenti con l'abilitazione, sia quelli con contratto indeterminato sia quelli con il determinato. Il versante abilitazione e reclutamento nuovi docenti è, però, al momento bloccato. Di conseguenza, il governo Gentiloni ha deciso di fare un passo indietro e, per consentire ai neolaureati non abilitati di essere esclusi dall'insegnamento, darà loro la possibilità di poter fare qualche supplenza, rimanendo comunque fuori dai concorsi.

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