La scuola giapponese sembra un mondo felice, o almeno così appare agli occhi di noi occidentali. Ma se si indaga meglio, si scopre che, soprattutto per i ragazzi della nostra età, c’è una pratica sempre più comune, il suicidio.
Partiamo prima di tutto da una riflessione sul sistema e sull’ideologia giapponese. Secondo questa mentalità il suicidio non è una pratica disdicevole, anzi, la cultura è talmente “laica” che viene considerato accettabile. Infatti, quando si stipulano contratti di assicurazione, è anche possibile richiedere un risarcimento in caso di suicidio, pratica completamente assente nel resto del mondo.
Ma torniamo a noi. Secondo gli ultimi dati, i suicidi, in media, in Giappone sono diminuiti. In media, perché mentre quelli tra gli adulti hanno subito un calo esorbitante, quelli tra i giovani sono rimbalzati, arrivando a quasi il 50% in più rispetto agli anni passati.
E, come se non bastasse, la causa è stata individuata grazie a un secondo studio, che cercava di capire se ci fosse un periodo “prediletto”. Ebbene, la maggior parte avviene alla fine della prima e della seconda sessione di vacanze. La colpa? L’eccessivo stress causato dalla scuola giapponese, come già evidenziato in un articolo inerente al sistema scolastico asiatico!
Sembra paradossale, ma nessuna fascia è esclusa. Se ci si concentra tra i 10 e i 15 anni, il suicidio avviene, in genere, in seguito a pesanti attriti con i genitori e, sempre parlando in generale, i ragazzi non forniscono indizi di quello che stanno per fare. Se invece ci si concentra tra i 15 e i 24, invece, la causa principale è il fallimento in ambito scolastico.
Ma il problema è ancora più diffuso di quanto si creda. Secondo alcune testimonianze, i suicidi sono premeditati. Ci sono mesi di pianificazione ed esistono anche dei siti apposta finalizzati ad accompagnare i ragazzi a questa decisione. Molto spesso la pratica viene anche eseguita in gruppo, come per “semplificare” il compito.
Queste sono le notizie che mi lasciano senza parole. Posso capire che il fallimento in ambito scolastico possa creare enormi dispiaceri, ma nella nostra cultura il suicidio non è una pratica contemplata e non dovrebbe mai esserlo.
