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Scuola, l'11 ottobre manifestazioni di protesta in tutta Italia

9 ottobre 2013

Scuola, l'11 ottobre manifestazioni di protesta in tutta ItaliaNonostante ci sia già stata qualche manifestazione preliminare da parte degli studenti (leggi anche Roma, ripartono le manifestazioni studentesche!), possiamo affermare che l'autunno delle proteste e dei movimenti in campo scolastico ha inizio adesso, o per meglio dire, dopodomani venerdì 11 ottobre 2013. L'appuntamento è dato dalla Rete degli Studenti Medi che invita tutti i giovani a scendere nelle maggiori piazze italiane per far sentire le necessità del nostro sistema scolastico al ritmo del motto "Si scrive Scuola, si legge Futuro" e "Non c'è più tempo".

Ciò che spinge quel che si prevede essere un gran numero di aderenti è la protesta nei confronti del Decreto Scuola 2013, il quale ancora non risponde alle reali difficoltà nell'istruzione italiana, sebbene sia stato emanato in buona fede e abbia dimostrato di sapersi muovere nella giusta direzione. I propositi sono buoni, come dicono i portavoce, ma mancano i numeri: 100 milioni di euro coprono a malapena un terzo degli aventi diritto alle borse di studio universitarie, 8 milioni sono una cifra irrisoria per i libri in comodato e servirebbe un piano da 15 milioni per mettere in sicurezza l'edilizia delle scuole.

Questo è ciò che più preme agli studenti in termini economici, ma bisogna spingere inoltre per ottenere uno Statuto degli studenti in stage che garantisca assistenza a chi alterna lavoro e studio, una legge nazionale per il diritto allo studio e infine una riforma del sistema scolastico che risponda al problema del forte tasso di abbandono, causato spesso da una scuola sempre più costosa ed escludente.

Tra le varie proposte, prevalentemente di carattere finanziario - come la richiesta di aumentare gli investimenti dal 4,4% al 6,5% del PIL - spicca anche l'abolizione del voto di condotta, in quanto non corrispondente ad alcuna scala di valutazione universalmente riconosciuta e troppo dipendente da giudizi personali, e l'abbattimento del limite delle 50 assenze annue, poichè non consideranti eventuali impegni extrascolastici degli alunni.

A fianco degli studenti anche i precari dell'Istruzione si fanno sentire per ottenere il ritiro delle riforme Gelmini-Fornero, la riduzione del numero di alunni per classe, assunzioni su tutti i posti disponibili in organizo e l'abolizione dei test INVALSI.

Queste sono le maggiori motivazioni che animeranno studenti e insegnanti di tutto il Paese in quella che si spera una giornata produttiva e non violenta. Siete d'accordo con quanto verrà portato con gli slogan nelle strade? Credete che mobilitazioni del genere otterranno risultati o verranno ignorate ancora una volta? Scriveteci le vostre opinioni all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

Riccardo Gemma & Simone Cioè

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