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Scuola obbligatoria fino a 17 anni. Parola di Profumo

5 gennaio 2012

Obbligo fino a 17 anniA scuola fino a 17 anni, niente più riforme né tagli alle risorse, necessità di formare docenti giovani e creativi, un nuovo progetto pilota per le scuole del Sud e incremento della tecnologia: questi sono solo alcuni degli obiettivi che il Ministro dell’istruzione Francesco Profumo vorrebbe realizzare.

OBBLIGO FINO AI 17 ANNI: La proposta è di allungare di un anno la permanenza degli studenti sui banchi. Ma obbligare chi non ha più voglia di studiare potrebbe essere controproducente. Profumo ha ipotizzato che l’allungamento dell’obbligo scolastico sia controbilanciato da un ampliamento dei corsi di specializzazione all’interno degli istituti professionali specificando di voler “creare professionalità per gli studenti: cuochi o idraulici o elettricisti in modo che abbiano un mestiere al momento in cui lasciano la scuola, per potersi inserire nel mondo del lavoro con maggiore semplicità”.

BASTA TAGLI: “Credo che un Paese lo si costruisca partendo dalla scuola, dall’università, dalla ricerca. Quindi, pur nelle difficoltà, ritengo che il periodo dei tagli sia chiuso. Anche in mancanza di risorse aggiuntive, molto può essere fatto utilizzando meglio i fondi disponibili” ha dichiarato il Ministro.

“CIVIC CENTER”. “Credo che la scuola debba diventare un luogo civico in cui gli studenti hanno il primo contatto con lo Stato, quindi devono essere luoghi belli in cui imparare cosa è la cosa pubblica e rispettarla. Allo stesso tempo può diventare centro di aggregazione”. Così Profumo pensa ad uno spazio nuovo in cui accanto alle scuole ci siano “biblioteche aperte tutto il giorno, palestre utilizzate anche dai cittadini, luoghi per le feste dei bambini” e il tutto con l’aiuto di Comuni e privati.

PROF ESPERTI E CREATIVI. Per il Ministro dell’istruzione servono “docenti sì esperti ma anche più vicini al loro modo di essere, un mix tra esperienza e creatività” immaginando due canali per reclutare gli insegnanti: uno basato sulle graduatorie esistenti e un altro su nuovi concorsi”. Puntare sulle scuole del Sud e le nuove tecnologia. Ha ipotizzato un progetto-Paese partendo dal Sud per poi estenderlo a tutto il territorio italiano: “una parte dei fondi sarà destinata direttamente a quattro regioni del Sud - Campania, Puglia, Sicilia e Calabria - per la sicurezza e l’edilizia scolastica; mentre un’altra parte, partendo proprio da queste stesse regioni, porrà le basi per il progetto-Paese. Penso, ad esempio, alle nuove tecnologie, dove il piano sviluppato al sud può essere poi esteso all’intero territorio nazionale”. 

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