#Info studenti

Scuola vieta la parrucca ad una bambina affetta da alopecia

13 gennaio 2017

L'anno scorso ad Apryl, bimba di cinque anni, venne diagnosticata l'alopecia. Poco a poco i suoi capelli iniziarono a cadere, creando piccole chiazze che col passare del tempo diventarono sempre più numerose. La madre Lianne, che fino a quel momento aveva nascosto il problema alla figlia, non sapendo come spiegare ad una bambina di quattro anni cosa fosse l'alopecia, decise di  parlargliene.

scuola-alunni

Successivamente, Apryl confessò alla mamma che era già vittima di bullismo da tempo e che, chiaramente, non aveva più intenzione di frequentare la reception class (ovvero la prima classe della scuola materna) a meno che la madre non le comprasse una parrucca. Lianne, sperava che il problema si superasse semplicemente coprendo le chiazze di Apryl con un cappello o una sciarpa, ma quando la bambina tornò a scuola, dopo le vacanze di Natale, con la testa coperta, gli insegnanti le chiesero di togliersi il copricapo.

La madre fu, così, costretta ad assecondare i desideri della figlia e a comprarle la tanto aspettata parrucca. Apryl, entusiasta, il giorno dopo la indossò per andare a scuola, felice che i suoi problemi si fossero risolti nel migliore dei modi, e questa felicità contagiò anche Lianne, che finalmente poteva vedere la sua bambina spensierata e addirittura allegra nell'andare a scuola.

Ma questa felicità durò relativamente poco, perché in giornata, la mamma ricevette una telefonata da parte della scuola dove le venne comunicato che la figlia non rispettava l'uniforme scolastica. Scoprì che durante l'ora di educazione fisica, la maestra aveva imposto ad  Apryl di togliere la parrucca, dato che questa violava le norme di sicurezza e salute e qualche bambino si sarebbe potuto far male nel caso in cui le fosse scivolata dalla testa.

La madre, una volta scoperto tutto, si precipitò a scuola per parlare con gli insegnanti. Spiegò che si sarebbe vista costretta a mandare via la bambina dall'istituto se si fossero ripresentati episodi del genere ma i docenti replicarono dicendo che Apryl in realtà era più che felice di togliere la parrucca e che, tra l'altro, nella scuola c'erano bambini malati di cancro ed erano abituati a trattare situazioni simili. La madre cercò di chiarire che la parrucca era solo soltanto un mezzo con il quale i bulli non potevano più deridere la figlia, ma gli insegnanti rimasero irremovibili sul loro pensiero.

"Sono ancora molto arrabbiata per quello che è successo - dice - perché hanno cercato anche di farmi credere che Apryl fosse felice di togliere la parrucca, quando in realtà non è cosi, perché una volta tornata a casa, è stata proprio lei a confessarmi che si sentiva molto triste. Così ho portato mia figlia a casa e ora sto prendendo in considerazione l'idea di toglierla da quella scuola."

Tutto ciò ha scatenato forti dibattiti contro la scuola e a favore di Lianne ed Apryl. "Non ci sono norme che vietino ad una bambina di indossare una parrucca - dice il portavoce dell'Healt and Safety Executive - bisogna trovare un accordo ragionevole così che il buon senso alla fine prevalga."

Personalmente, credo che la madre di Apryl abbia pienamente ragione. Andare a scuola non significa soltanto imparare nuove materie ma relazionarsi con le persone che ci stanno attorno. Se una bambina si sente a disagio nella sua classe o viene presa in giro dai bulli, di certo inizierà ad essere insicura, molto timida e avrà difficoltà a rapportarsi con gli altri.

E voi? Date ragione alla mamma di Apryl o alla scuola?

Jennifer
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo