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Se il fondo scolastico non esiste? Ce lo s'inventa! - Diario del rappresentante

8 aprile 2015

20150328_235931«Avete mai sentito parlare di 'Fondo Studentesco' ? Il Fondo Studentesco è un fondo, appunto, a diretto uso dei Rappresentanti d'Istituto, per migliorare la propria scuola, per poter comprare materiale scolastico, cancelleria, materiale sportivo o qualunque altra cosa che possa cambiare in meglio l'istituzione scolastica, intesa nel suo più ampio significato, pensando naturalmente, in primis, agli studenti stessi.

E' tempo di crisi, si sa,... la scuola ha sempre meno soldi, figuriamoci se in questo fondo ci sia qualche spicciolo. Ma sì; non importa la crisi, non importa quanto i politici possano tassare, quanto possano tagliare,... noi siamo studenti, e gli studenti riescono sempre a trovare un modo per riuscire ad arrivare ad un obiettivo, in un modo o in un altro.

Come costituire un Fondo Studentesco partendo da zero? Facile: Organizzare una Festa d'Istituto! Vi racconto la mia esperienza!

A inizio anno, appena acquisita la carica di Rappresentante d'Istituto, io e  i miei colleghi ci informiamo subito sulla situazione dell'Istituzione Scolastica: il nostro fondo era inesistente.

Partendo con l'idea di costituire una 'Grande Famiglia', dove i ragazzi non si sentano solamente studenti, ma parte attiva della società scolastica, come società costituita da coetanei, amici, ma anche docenti e personale. Creiamo così subito un gruppo d'Istituto su Facebook, dove in poco più di due settimane, su circa 1000 studenti, ben 850 ne facevano parte. Poco dopo viene creato su WhatsApp un gruppo con i soli rappresentanti di classe, in modo da garantire una più veloce comunicazione tra noi Rappresentanti d'Istituto e gli alunni in generale: 46 classi  erano perciò in stretto contatto tra di loro. Incominciano così a crearsi delle forti amicizie tra tutti i ragazzi dell'Istituto; sentimenti di fratellanza e solidarietà tra studenti, e credetemi non è così scontato su una comunità che conta oltre 1000 ragazzi tra i 13 e i 19 anni.

A migliorare questa condizione entra in gioco il grande lavoro di noi rappresentanti; abbiamo garantito un'assemblea d'Istituto al mese, tutte le classi insieme, in un grande Centro Congressi di cui la nostra bellissima scuola dispone. Le assemblee comprendevano una parte ad interesse generale, come associazioni esterne, dibattiti, personaggi illustri, come il Sindaco della Città, ma infine anche un momento goliardico, quiz, canti e balli, in modo da accrescere un sentimento di comunità in ogni singolo ragazzo, dal 'secchione' a quello di cui della scuola non era mi interessato  nulla.

Il nostro mandato sta finendo. Noi Rappresentati decidiamo di fare qualche cosa per lasciare veramente il segno in questa scuola, in quanto la maggior parte di noi fanno il quinto anno, e quindi tale esperienza sarà l'ultima di questa parte della nostra vita. Incominciamo così a pensare ad una Festa d'Istituto, principalmente, per raccogliere qualche fondo da destinare alla scuola. Incoraggiati dalla comunità scolastica, sempre più calorosa, pensiamo in grande. Affittiamo  uno dei locali più ampio e conosciuto della nostra città: il "Matrioska". Pensiamo poi ad un tema, anche stupido, ma che possa far divertire la gente: Ciambelle. Ordiniamo così a nostre spese, 350 ciambelle gonfiabili, oltre che 300 ciambelle commestibili (Sì! proprio quelle dei Simpson).  Contattiamo Dj, Barman, Buttafuori, ci informiamo sui costi della SIAE, facciamo grafiche, volantini, flayer, manifesti, ed incominciamo la propaganda. In pochi giorni Perugia è invasa da volantini gialli con ciambelle. Decidiamo di fare un video per lanciare l'evento. In maniera attiva partecipa tutta la comunità scolastica, ed il video raggiunge il boom di visualizzazioni sui social.

Nonostante questo, noi organizzatori eravamo sempre più titubanti ed ansiosi sulla buona riuscita dell'evento.

Arriva il giorno 'X': dalle prime luci dell'alba, guidati dall'irrefrenabile voglia di fare che accomuna noi giovani, iniziamo ad allestire il locale e svolgere gli ultimi preparativi.

Sono le 20.00 di sera. I primi ragazzi incominciano ad arrivare per le cene,... già, perché abbiamo organizzato anche delle cene esclusive  per i ragazzi dell'Istituto, in modo da dare la possibilità, per chi voleva, di fare una cena di classe, mentre invece la serata in discoteca era aperta a tutti, anche ragazzi di altre scuole.

Aviary Photo_130728896017236814Subito arrivano le 22.30; si aprono le porte del locale. Noi rappresentanti sudiamo a freddo; chi sta alla cassa, chi coordina i bar, chi gestisce la sala e chi da una mano ai buttafuori all'entrata. Eravamo così impegnati che arrivati alle una di notte io, che davo una mano ai buttafuori all'entrata, e gli altri due colleghi che stavano alla cassa, decidiamo di lasciare libera l'entrata, ed entriamo dentro al locale, nel quale ancora non avevamo messo piede.  Sapevamo che il locale era immenso, e mai avremmo immaginato di riempirlo. Avevamo stimato intorno alle 1000 persone, il che non era poco. Entrati nel locale ci guardiamo negli occhi, non sapevamo che fare: la sala era piena, musica a palla, ciambelle che volavano da tutte le parti, i nostri studenti che ci abbracciavano e ci ringraziavano,... insomma, una sensazione che mi fa venire la pelle d'oca solo a ripensarla.

Abbiamo fatto veramente il botto: circa 2000 persone erano presenti alla festa del nostro Istituto.

La soddisfazione ha ripagato l'impegno, il tempo, le fatiche che da due mesi a questa parte abbiamo affrontato nel organizzare questa festa.

L'incasso della serata è stato donato alla scuola, e così abbiamo costituito un bel fondo studentesco. Parte di questi soldi li abbiamo lasciati in forma liquida, a disposizione di qualsiasi evenienza. Parte invece li abbiamo investiti nell'acquisto di orologi, uno per classe, con tanto di targhetta ;) , palloni, casacche, ed altro materiale sportivo.

Per il resto la nostra scuola è messa molto ma molto bene, sia sotto il profilo strutturale che logistico, quindi questi soldi verranno usati esclusivamente per migliorare le condizioni di noi studenti. Insomma, credo che abbiamo lasciato veramente un segno nella storia dell'Istituto, specialmente significativo se si pensa che proprio in quest'anno scolastico il nostro istituto festeggia i 150 anni della sua fondazione. Aveva proprio ragione Hugo: "Chi apre le porte di una scuola, chiude una prigione".»

Davide Dottori - R.I.S. dell' Istituto Tecnico Economico Tecnologico " Aldo Capitini, Vittorio Emanuele II, Arnolfo Di Cambio - Perugia"

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